Ecco la lista degli unici pagamenti non tracciabili: vale soltanto per queste spese

Quali sono le tipologie di pagamento non tracciabili? Dipende dalle spese sostenute e da altri fattori che andremo ad analizzare di seguito.

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Negli ultimi tempi si è molto discusso sui pagamenti tracciabili e sui loro tratti distintivi, in particolare in relazione ai passi avanti che l’amministrazione Draghi aveva compiuto in ambito tributario.

Il tema della tracciabilità per quanto riguarda le modalità di pagamento è stato un punto controverso.

Ciò è particolarmente vero per coloro che optano per questa forma di pagamento, nonostante l’attuazione di numerosi incentivi fiscali.

Ci sono eccezioni per i privati ​​che optano per metodi di pagamento non tracciabili? E come si può distinguere tra transazioni di pagamento tracciabili e non tracciabili?

Nei paragrafi successivi, forniremo risposte a tutte le domande di cui sopra, nonché chiarire i metodi per distinguere tra un metodo di pagamento verificabile e uno che manca di tale verifica.

Tracciabilità: cosa significa?

Per comprendere appieno il concetto di pagamento tracciabile è fondamentale coglierne fin dall’inizio le caratteristiche fondamentali.

I pagamenti facilmente rintracciabili sono quelli che possono essere individuati senza difficoltà, ossia:

  • l’origine;
  • il percorso effettuato;
  • il destinatario;
  • la motivazione della transazione.

Un pagamento può essere considerato tracciabile se possiede determinate proprietà. In sostanza, la tracciabilità di un pagamento si riferisce alla capacità di identificarne il residuo lungo tutta la sua traiettoria.

Come accennato in precedenza, i pagamenti tracciabili si sono rivelati essenziali nella lotta all’evasione fiscale.

Questi pagamenti aiutano anche nello sforzo in corso per diminuire la prevalenza del riciclaggio di denaro.

I pagamenti che non possono essere tracciati sono indicati come pagamenti non tracciabili. In sostanza, si tratta di transazioni che non hanno una traccia riconoscibile, in genere comportano lo scambio di valuta fisica.

Pagamento tracciabile: come riconoscerlo

I pagamenti che sono completamente tracciabili possono essere ampiamente definiti come quelli che possono essere attribuiti con completa accuratezza. Ecco quali sono:

  • i bonifici postali e bancari;
  • gli assegni bancari o circolari;
  • ogni tipologia di pagamento digitale.

Identificare l’elevata tracciabilità dei bonifici e degli assegni è una questione semplice quando si considerano i primi due tipi di transazioni finanziarie.

Tali modalità di pagamento sono sotto la diretta gestione delle finanziarie a cui abbiamo affidato i nostri conti correnti.

Tutte le forme di pagamento condotte tramite mezzi elettronici rientrano nell’ambito dei pagamenti digitali.

Ciò include le transazioni effettuate con carte di debito, carte di credito, carte prepagate e qualsiasi altra forma di metodo di pagamento digitale.

Inclusi in questa categoria sono i portafogli digitali noti come e-wallet, che facilitano le transazioni tramite applicazioni mobili.

Nessun metodo di pagamento sfugge alla completa tracciabilità, comprese le opzioni più recenti e convenienti come il pagamento contactless.

Nei paragrafi successivi esamineremo i numerosi vantaggi associati alla scelta di un metodo di pagamento tracciabile e contabilizzabile.

Alcune categorie di pagamenti richiedono modalità di pagamento tracciabili, in particolare quelle relative alla detrazione IRPEF del 19%, diventata obbligatoria nel 2020.

Le spese per gli appuntamenti medici, compresi quelli con specialisti, così come le spese scolastiche e universitarie, le rate del mutuo e i premi assicurativi fanno tutti parte della discussione.

Quando si utilizza il modello 730 per le dichiarazioni dei redditi, è imperativo che tutte le spese ammissibili alle detrazioni siano condotte attraverso un metodo che possa essere facilmente rintracciato e contabilizzato.

Limiti pagamenti non tracciabili

Al fine di favorire l’adozione di modalità di pagamento tracciabili, è stato introdotto un vincolo che riguarda l’utilizzo della moneta fisica.

Una delle disposizioni delineate nella legge di bilancio 2020, annunciata il 27 dicembre 2019, è l’attuazione di una nuova soglia per i pagamenti in contanti.

A partire dal 2020 l’importo soglia è stato unificato a 1.999,99 euro. Inoltre, la legislazione imponeva un’ulteriore riduzione a 999.999 euro, che dovrebbe entrare in vigore entro il 2022.

Tuttavia, da allora il quadro politico è cambiato e, invece che essere ridotta, la soglia di condotta è stata portata fino a 5.000 euro.

L’introduzione di queste tattiche era finalizzata a combattere l’evasione fiscale, un problema che persiste ancora oggi come avevamo previsto.

L’evasione fiscale è una pratica che si realizza prevalentemente attraverso il riciclaggio di denaro contante o l’utilizzo di metodi non tracciabili. Questo è un fatto chiaro e indiscutibile.

Il governo italiano ha ipotizzato che il tasso di evasione fiscale nel nostro Paese diminuirà in modo incrementale rendendo il contante più facilmente disponibile per l’uso quotidiano.

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