C’è una questione che va chiarita in merito al conto corrente, poiché la data del 29 giugno potrebbe far piangere più di qualcuno.
In un periodo di aumento dei costi in cui anche una piccola somma di 1 euro può avere un impatto, è saggio prendere precauzioni contro l’inattività del proprio conto.
Qual è la ragione di ciò? Il rischio è la possibilità di perdere tutti i fondi all’interno del conto. Tuttavia, questo esito si verifica solo un decennio dopo che il conto è stato trasferito alla Consap.
Nell’economia odierna, il denaro è una merce rara e gli stipendi tendono a rimanere stagnanti, quindi è imperativo esercitare cautela e prudenza nella gestione delle proprie finanze. È fondamentale mantenere conti aperti poiché fungono da base per solide operazioni finanziarie.
Per restare consapevoli, sarebbe utile ricordare le sagge parole di Bob Dylan: “i soldi parlano, ma dicono solo addio”.
Cercare di mantenere attivo il conto corrente
Per evitare l’inattività dei conti, è fondamentale mantenerli attivi e aggiornare regolarmente i dettagli del contratto con la banca o la posta.
In caso di decesso di un familiare, si consiglia di rivolgersi all’istituto di credito o alle autorità competenti per indicazioni e assistenza nel recupero dei fondi residui.
Alla domanda su quali conti sono dormienti, chiariamo che si tratta di conti che non hanno subito transazioni per un periodo di dieci anni.
Trascorso questo periodo, i conti passano alla Consap, ma solo se superano i 100 euro. Se nessuno reclama questi conti dopo altri dieci anni, diventano irrecuperabili.
La gestione di tali conti, che possono comprendere anche libretti di risparmio, è stata disciplinata dalla legge 23 dicembre 2005.
Tale legge precisa che la prescrizione decorre dalla data di scadenza del prodotto finanziario e non dalla data della sua scoperta. Pertanto, è essenziale verificare di non avere alcuna relazione esistente con questi account.
Come spiegato da Facile.it, se l’importo presente sul tuo conto è stato trasferito a Consap per il rimborso, dovrai inviare una raccomandata a mano o con ricevuta di ritorno all’indirizzo di Consap S.
Se l’invio di una lettera fisica non è possibile, è anche possibile inviare un’e-mail a rapportiodormienti@consap.it.
Per ottenere il modulo necessario sarà necessario scaricarlo. È fondamentale che il pignoramento includa una copia del documento di identità e del codice fiscale dell’intestatario del conto o, se del caso, del certificato di morte.
Inoltre, deve essere allegata anche una copia del conto corrente o del libretto postale.
Conti dormienti: fare attenzione al 29 giugno e al 23 ottobre
I conti che sono rimasti inattivi per una durata di dieci anni senza transazioni superiori a 100 euro sono classificati come conti dormienti.
Trascorso tale termine, il conto viene trasferito alla Consap, che è concessionaria dei Servizi Pubblici di Assicurazione e opera sotto la giurisdizione del Ministero dell’Economia.
Se il titolare del conto o il suo erede non chiede il rimborso entro ulteriori dieci anni, i fondi saranno utilizzati per finanziare uffici e attività di pubblico interesse.
Per quanto riguarda i libretti postali, Poste Italiane ha recentemente annunciato che il 31 marzo 2023 verrà emesso negli Uffici Postali un avviso contenente l’elenco dei libretti “dormienti” che non sono stati consultati da 10 anni e che hanno un saldo superiore a 100 euro.
I possessori di tali libretti saranno tenuti a denunciarli entro il 26 ottobre e consentire l’aggiornamento della loro registrazione.
In mancanza di istruzioni pervenute a Poste oltre la predetta data, il libretto verrà estinto e le somme in esso contenute saranno devolute al Fondo istituito dalla Legge di Bilancio.
Nei prossimi mesi, precisamente entro il 29 giugno, coloro che sono in possesso di libretti inattivi e non utilizzati entro il 30 novembre dell’anno 2022 saranno tenuti ad adempiere alla stessa procedura, pena la cessazione del libretto.
L’elenco completo dei libretti dormienti è consultabile sul sito ufficiale di Poste Italiane, oppure si può scegliere di ottenere i relativi dettagli chiedendo in qualsiasi ufficio postale o contattando il numero verde 800003322.