Una nuova regola è stata recentemente introdotta sul modello 730 precompilato. Quali documenti è necessario conservare?
La dichiarazione dei redditi 730 è un documento precompilato facilmente consultabile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Per accedere gratuitamente al servizio 730, devi prima accedere al tuo account personale e poi selezionare il servizio desiderato.
Tuttavia, è importante notare che questo servizio gratuito non viene fornito con alcun supporto o chiarimento in caso di incertezze o ambiguità.
Una moltitudine di dati personali, rilevanti per il contribuente, sono già forniti nel modulo di dichiarazione dei redditi precompilato.
L’Agenzia delle Entrate è in grado di reperire i dati delle dichiarazioni passate, dei redditi percepiti e anche delle spese sostenute durante l’anno.
Queste informazioni sono ottenute attraverso varie fonti come datori di lavoro, banche, operatori sanitari, istituti scolastici e altre strutture pertinenti.
Il motivo per cui stiamo discutendo delle spese è dovuto al fatto che alcune spese che sono state accumulate per quanto riguarda la salute personale, gli animali domestici, la casa o la famiglia possono dare accesso a detrazioni e sgravi fiscali.
Detto questo, sono in vigore nuove norme per la conservazione dei documenti relativi al modello 730 precompilato.
Se le spese elencate nella sezione delle detrazioni, che sono state precompilate dall’Amministrazione fiscale utilizzando informazioni di terze parti, vengono accettate così come sono senza alcuna modifica, non è necessario conservare la relativa documentazione.
Tuttavia, coloro che sceglieranno di modificare parzialmente il modulo 730 precompilato aggiungendo o correggendo informazioni saranno soggetti solo al controllo relativo ai dati modificati. Pertanto, dovranno solo conservare la documentazione a supporto delle modifiche apportate.
Modello 730 precompilato: quando vengono avviati i controlli
Esistono attualmente due forme distinte di controlli fiscali condotti sulle dichiarazioni dei redditi.
Le uniche modifiche consentite sono quelle specificamente relative ai dati precompilati e solo fino al 31 dicembre dell’anno successivo alla presentazione della dichiarazione.
Nelle situazioni in cui i redditi sono presentati tramite intermediari o sostituti d’imposta, può essere necessario fornire una disaggregazione dettagliata, piuttosto che un riepilogo generalizzato, come nel caso della segnalazione dei redditi 730 o PF.
È ipotizzabile che i contribuenti possano essere tenuti a fornire tutti i documenti giustificativi, compresi quelli relativi alle spese agevolate, anche se tali informazioni sono già note al fisco.
Norme e relative disposizioni
Se il contribuente non apporta alcuna modifica alle informazioni fornite da terzi, come indicato nel Modello 730 o Redditi precompilato, allora su tali voci non verrà effettuata alcuna verifica formale.
Tale disposizione è contenuta nell’articolo 5-bis, che attiene al controllo formale delle dichiarazioni precompilate, come previsto dal D.Lgs. 146/2021.
Tuttavia, per gli articoli che sono stati modificati, il processo di verifica è limitato ai documenti che hanno portato alla modifica. È importante notare che gli assegni scattano anche se da 730 viene emesso un rimborso di oltre 4.000 euro.
Rischi ed errori da evitare
La scoperta di infrazioni formali non comporta necessariamente la perdita di benefici fiscali esclusivi della particolare irregolarità od omissione individuata.
Nel caso in cui le infrazioni individuate siano pertinenti all’erogazione di incentivi, la perdita dei benefici si applica esclusivamente allo specifico coinvolgimento irregolare od omesso.
Se viene accertata la mancanza dei requisiti che giustificano le detrazioni fiscali, viene attivato il reperimento dei fondi, con l’applicazione di interessi e sanzioni.
Le discrepanze nella presentazione della dichiarazione dei redditi richiedono particolare attenzione. Quali imprecisioni è necessario evitare?
Divergenze sostanziali rispetto ai dati dei pagamenti effettuati, delle certificazioni uniche e delle dichiarazioni dell’anno precedente, altre incongruenze rilevanti rispetto alle informazioni fornite da terzi o contenute nelle CU e situazioni di pericolo legate a violazioni già accertate in passato.