In questo articolo ti facciamo scoprire le differenze che ci sono fra una ditta individuale e un libero professionista. Ecco tutto ciò che differenzia le due forme giuridiche.
Sono in molti a confondere fra di loro le varie attività di lavoro autonomo. Spesso, infatti, si tende a unire in un’unica categoria le attività di ditta individuale e quella relativa ai liberi professionisti. Nonostante tutte e due le forme necessitano dell’apertura di Partita IVA, esistono delle sostanziali differenze fra le attività.
Il mondo del lavoro è cambiato rispetto a tanti anni fa. Sono sempre di più, infatti, le persone che scelgono di vivere il proprio lavoro in modo diverso rispetto a prima. Chi non ha la volontà di stare alle dipendenze di qualcuno, infatti, sceglie di mettersi in proprio e, in pratica, di essere il datore di lavoro di se stesso.
Per fare ciò, occorrerà essere specializzati in qualcosa o, comunque, avere un’idea o un progetto realizzabile e che possa portare effettivi benefici sul medio e sul lungo periodo. Poter organizzare il proprio tempo di lavoro è il sogno che hanno tante persone.
Come per ogni aspetto, però, è importante non improvvisare la propria attività, scegliendo bene il campo nel quale si sarà maggiormente portati. Una attività autonoma, infatti, necessiterà di ottima organizzazione e di molto tempo. Si potrà contare, infatti, solo sul proprio lavoro. Sarà, però, sempre così?
In questo articolo ti facciamo scoprire le differenze sostanziali che ci sono fra due attività di lavoro indipendente o autonomo. Ci riferiamo alla ditta individuale e all’attività dei liberi professionisti. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.
Abbiamo già fatto intendere, quindi, che esistono differenze fra un libero professionista e una ditta individuale. La prima cosa che vogliamo descrivere, dunque, sarà proprio la differenza principale fra le due forme giuridiche. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
La ditta individuale non è nient’altro che una particolare impresa con un solo titolare, vale a dire il singolo imprenditore promotore dell’idea o del progetto. Egli, dunque, sarà anche l’unico responsabile della buona riuscita dell’attività imprenditoriale.
A differenza delle imprese “normali”, per una ditta individuale non si avrà bisogno di una quantità minima di capitale iniziale da dover, per forza di cose, investire. La ditta individuale, però, dovrà produrre e scambiare beni fisici o servizi. Dovrà, quindi, essere una vera e propria attività economica.
In sostanza, una ditta individuale deve svolgere una vera e propria attività di produzione e vendita di beni o di servizi. Non ci dovrà essere nulla di improvvisato o di sporadico. L’attività, infatti, dovrà essere sistematica e dovrà essere perfettamente organizzata.
Possono aprire una ditta individuale sia i commercianti – come, per esempio, i venditori porta a porta o i grossisti – che gli artigiani. Questi ultimi possono essere meccanici, elettricisti, muratori, parrucchieri e tanto altro ancora.
Cosa differenzia la ditta individuale dal libero professionista? Ecco tutti i dettagli in merito.
Un libero professionista si differenzia da una ditta individuale per alcuni aspetti specifici. Sono liberi professionisti, per esempio, tutte quelle categorie che necessitano di una iscrizione all’albo – avvocati, notai, giornalisti – o che svolgono una professione libera, come per esempio i consulenti finanziari, quelli informatici o i copywriters.
Una ditta individuale dovrà iscriversi per forza al Registro delle Imprese, a differenza dei liberi professionisti. Questi ultimi sono specializzati – nella stragrande maggioranza dei casi – in qualcosa e molto spesso sono iscritti a un albo specifico o sono laureati. Organizzano il loro lavoro in modo proprio e non sono subordinati ad alcun committente.
Le ditte individuali, poi, devono obbligatoriamente iscriversi alla Gestione IVS per Artigiani e Commercianti dell’INPS. I liberi professionisti, invece, dovranno iscriversi alla Cassa di appartenenza della propria categoria di lavoro oppure alla gestione separata dell’INPS.
Chiudiamo con un’altra grande e sostanziale differenza fra una ditta individuale e un libero professionista. Quest’ultimo non avrà mai alcun personale dipendente. Una ditta individuale, invece, nonostante il titolare sia unico, potrà contare su uno o più lavoratori alle sue dipendenze.