Per una categoria di lavoratori ci saranno 70 euro in meno sullo stipendio di quest’estate. Vediamo chi sarà penalizzato.
Nei mesi di giugno e luglio dell’anno in corso, ai lavoratori arriverà un aumento del loro stipendio.
Tale incremento è da attribuire al decreto Lavoro, che attua una riduzione del cuneo fiscale abbassando di un ulteriore 4% l’aliquota contributiva dei dipendenti. Tale riduzione si aggiunge a quella già prevista dalla Legge di Bilancio 2023.
Il nuovo aumento salariale netto riguarda solo le buste paga inferiori a 2.692 euro (equivalenti a una retribuzione annua di 35.000 euro).
Secondo le simulazioni ci sarà un netto incremento tra giugno e luglio quando verrà applicata l’ulteriore agevolazione del 4%.
In base allo stipendio guadagnato, tale aumento può raggiungere un massimo di 65 euro.
Se desideri calcolare da solo l’aumento per stimare l’importo aggiuntivo che riceverai nel tuo stipendio di luglio, e fino a dicembre 2023, puoi seguire le istruzioni fornite su alcune piattaforme online.
Basta prendere il tuo stipendio lordo, anche se è quello indicato sulla tua busta paga più recente, e applicare una maggiorazione del 4%. Questo aumento del 4% rappresenta il risparmio che otterrai dalla riduzione del cuneo fiscale.
Per intenderci, se uno guadagna uno stipendio di 1.000 euro, può aspettarsi di risparmiare 40 euro. Se invece guadagna uno stipendio di 2.000 euro, i suoi risparmi saliranno a 80 euro.
La parte imponibile del reddito individuale, da cui vengono detratti i contributi versati, è la base per il calcolo dell’Irpef.
Ciò include gli importi menzionati in precedenza. Tuttavia, è fondamentale notare che l’Irpef deve essere calcolato al netto dopo aver contabilizzato la detrazione dipendente.
Per semplificare questo intricato calcolo, si consiglia di detrarre circa il 20-25% dalla parte risparmiata dei contributi. Ciò fornirà una stima approssimativa dell’importo netto visualizzato sulla busta paga.
70 euro in meno sullo stipendio per i metalmeccanici
Tra giugno e il prossimo luglio, i metalmeccanici avranno a che fare con due cambiamenti significativi nelle loro buste paga.
Insieme all’aumento dello stipendio, ci sarà anche una riduzione delle trattenute contributive. È importante che i lavoratori siano consapevoli delle specificità e delle figure coinvolte.
A partire da giugno 2023, l’accordo Federmeccanica-Assistal e Fim-Fiom-Uilm prevede aumenti salariali.
L’aumento è fissato in 123,40 euro per gli inquadrati nella fascia C3, mentre gli altri livelli occupazionali riceveranno incrementi retributivi riparametrati di importo variabile.
Riduzione del cuneo fiscale del 4%
A partire da luglio 2023, il Decreto Lavoro intende ridurre del 4% il cuneo contributivo per i redditi inferiori a 35.000 euro.
Tale riduzione andrà ad integrare la riduzione del cuneo contributivo precedentemente prevista dalla Legge di Bilancio, che prevedeva una riduzione del 3% per i redditi fino a 25.000 euro e del 2% per i redditi fino a 35.000 euro.
Sia la CGIL che la CISL, due dei tre sindacati del triplice, hanno all’attivo notevoli realizzazioni. Nel frattempo, anche il terzo sindacato, la UIL, ha ottenuto risultati degni di nota.
Secondo i dati forniti da Fiom-Cgil in tabella, l’aumento salariale derivante dall’effetto combinato delle due prestazioni ammonta a oltre 200 euro. Le specifiche del calcolo sono delineate nella tabella di cui sopra.