Per i prossimi mesi per le pensioni sono previsti nuovi aumenti per alcune particolari categorie di pensionati., e potrebbe arrivare anche un bonus di 500 euro una tantum. Per chi? Scopriamo tutti i dettagli su questo argomento.
L’inflazione nel nostro Paese ha raggiunto un picco altissimo sul finire dell’anno precedente. Nel 2023, fortunatamente, le cose stanno andando leggermente meglio sotto questo aspetto, ma i prezzi sono comunque ancora molto alti in ogni settore. Si è registrato, infatti, un incremento del costo della vita. Sono sempre di più le famiglie a fare enorme fatica nel far quadrare il bilancio e ad arrivare senza grattacapi alla fine del mese.
Bollette e generi alimentari di prima necessità – fra le tante cose – hanno subito incrementi notevoli, i quali hanno pesato molto sulle tasche dei cittadini italiani. Le pensioni e gli stipendi sono stati rivalutati, come conseguenza di questa impennata dei prezzi in ogni settore. Molti italiani, quindi, possono contare su una busta paga o un cedolino pensionistico maggiormente sostanzioso rispetto al passato.
Con il termine perequazione si intende la rivalutazione delle pensioni per effetto dell’inflazione. Gli assegni mensili, dunque, vengono adeguati all’aumentare dei prezzi e del costo della vita. Tutti i pensionati, dunque, hanno beneficiato di questo aspetto, compresi quelli in possesso della pensione minima.
Nei prossimi mesi, poi, potranno esserci ulteriori aumenti per alcune categorie di pensionati, ma non solo. Scopriamo chi potrà beneficiare di un assegno pensionistico maggiormente sostanzioso e quale categoria di cittadini potrebbe presto avere 500 euro di bonus in più sul proprio conto corrente. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Bonus da 500 euro una tantum, a chi spetta
Gli assegni pensionistici sono maggiormente sostanziosi rispetto al 2022. Sono, però, ancora tanti i pensionati a non essere pienamente soddisfatti della situazione. Per quanto concerne le pensioni minime, per esempio, è vero che si è passati da circa 525 euro al mese a una somma di 572,20 euro al mese per gli under 75 e di quasi 600 euro per gli over 75, ma la cifra è considerata ancora troppo bassa.
Il Governo vorrebbe portare la somma mensile a un valore più alto. Nel 2024 le pensioni minime avranno un ulteriore aumento del 2,7 %. I pensionati, però, potrebbero ricevere buone soprese in tal senso già negli ultimi mesi dell’anno in corso di svolgimento. Da luglio, inoltre, beneficeranno di tutti gli arretrati sugli aumenti, come ufficializzato da parte dell’INPS qualche settimana fa.
Una delle poche categorie di pensionati a non aver beneficiato della rivalutazione sulle pensioni è stata quella relativa ai possessori della pensione di invalidità. Come tutti i pensionati, hanno ricevuto gli aumenti a gennaio 2023 rispetto all’anno precedente, ma non è ancora arrivata la rivalutazione straordinaria, come nel caso del trattamento minimo sulle pensioni fornito dall’INPS.
Dal 2024 anche le pensioni di invalidità – sia quelle relative agli invalidi parziali che a quelli totali – subiranno degli incrementi ulteriori. Essi potrebbero essere anticipati negli ultimi mesi dell’anno, ma non ancora ci sono certezze in tal senso. La speranza è che anche gli invalidi possano godere presto di un assegno pensionistico mensile maggiormente sostanzioso.
Scopriamo ora il bonus da 500 euro una tantum che potrebbe presto arrivare sul conto corrente di un gran numero di italiani. Ecco tutto quello che c’è da sapere in tal senso.
Bonus da 500 euro sul conto: ecco chi lo riceverà
All’inizio di maggio 2023, il Governo ha approvato il Decreto Lavoro. Oltre all’ufficialità del taglio sul cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti fino al termine dell’anno, sono state effettuate anche tante altre proposte. Una di queste prevede la possibilità di ricezione immediata sul conto corrente di un bonus di 500 euro. A chi potrebbe essere riservato? Scopriamo tutti i dettagli.
Il Decreto Lavoro ha trasformato la situazione relativa ai contratti a tempo determinato dei lavoratori dipendenti. Le varie proroghe sul contratto a tempo determinato sono state rese maggiormente semplici e meno onerose per il datore di lavoro.
Fino a 24 mesi, dunque, il contratto determinato potrà essere esteso. A quel punto, sarà necessario prendere una decisione sul contratto e scegliere se passarlo da uno a tempo determinato a uno a tempo indeterminato oppure no.
Chi non dovesse essere stabilizzato con un contratto a tempo indeterminato avrà certamente una delusione, ma potrebbe beneficiare presto di un bonus una tantum da 500 euro.
Il contributo per il lavoratore dipendente non assunto a tempo indeterminato dovrebbe essere del tutto a carico dell’azienda di riferimento. Lo Stato, invece, garantirà la NASPI al lavoratore non regolarizzato. Si attendono conferme su questo bonus da 500 euro una tantum per i lavoratori dipendenti non stabilizzati dall’azienda dopo i 24 mesi.