In questo articolo andiamo a scoprire quali famiglie avranno diritto al nido gratis per i propri figli. Ecco tutti i dettagli su questo bonus e come fare richiesta.
Il tasso di natalità nel nostro Paese è in forte diminuzione. Sempre più famiglie hanno paura a mettere al mondo uno o più figli, dal momento che le condizioni economiche e finanziarie non permettono di avere troppe certezze. Le nascite, quindi, diminuiscono, come evidenziato dai dati dell’ISTAT.
Lo scorso anno nel nostro Paese le nascite non hanno superato quota 400 mila in totale, toccando un preoccupante record storico in negativo. L’inflazione, il carovita e una situazione occupazionale deficitaria o precaria per tante famiglie sono solo alcune delle cause di questa decrescita della natalità.
Per favorire la natalità e per tornare a infondere speranza in tal senso negli italiani, il Governo sta pensando a tutta una serie di bonus e incentivi, specie per le famiglie con un ISEE inferiore a una determinata soglia.
Da qualche anno in Italia tutte le famiglie con uno o più figli a carico potranno contare sull’Assegno Unico Universale. Esso varia in base al reddito e può andare da 50 fino a 175 euro a figlio al mese, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni. Dopo i 18 anni, però, la quota fissa mensile scenderà in base ad alcuni parametri.
In questo articolo, però, non vogliamo parlare dell’Assegno Unico Universale e nemmeno di tutti gli altri incentivi pensati dal Governo. Parleremo, invece, nello specifico di un bonus riguardante gli asilo nido. Scopriamo quali famiglie potranno contare su tale servizio per il proprio figlio piccolo, senza mettere mano al portafoglio. Ecco i dettagli.
Chi ha i figli piccoli sa bene quanto le spese per il loro mantenimento siano elevate. Dopo aver sfruttato il congedo di maternità, molte mamme hanno necessità di dover tornare subito a lavoro, almeno per qualche ora al giorno. Come fare con i propri figli piccoli? Sono in molti a scegliere gli asili nido per i propri figli piccoli.
Non tutti, infatti, potranno contare sull’aiuto dei propri genitori o avranno la possibilità di chiamare una baby sitter. La scelta dell’asilo nido, quindi, potrebbe essere vista come una soluzione più che valida per il proprio figlio.
Come normale che sia, anche tali strutture necessitano del pagamento di una retta mensile. Essa potrà essere di diverse centinaia di euro, in base al luogo e alla regione di residenza. Non tutti, però, potranno permettersi il pagamento della retta.
La regione Lombardia, però, è voluta venire incontro alle esigenze di alcuni genitori in difficoltà dal punto di vista pratico ed economico. Come? Introducendo una particolare misura sugli asili nido, detta appunto bonus nidi gratis.
In pratica, alcune famiglie con reddito basso potranno contare sull’asilo nido gratis per il proprio figlio da 0 a 3 anni. Quali requisiti dovranno essere soddisfatti? Come fare richiesta? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Per aiutare le famiglie con figli a carico, la Lombardia già da qualche anno ha promosso una particolare misura assistenziale chiamata bonus nidi gratis. Essa prevede la retta mensile gratis sugli asili nido per alcune famiglie con un reddito ISEE inferiore a una specifica soglia.
Per il 2023 sono stati stanziati dalla Lombardia circa 6 milioni di euro per questa misura assistenziale. Sono due i requisiti che dovranno essere soddisfatti per la ricezione del bonus. Il primo fa riferimento al reddito annuo della famiglia. L’altro, invece, si riferisce alla retta vera e propria del singolo asilo nido.
Per poter contare sul bonus, la famiglia non dovrà avere un reddito annuo superiore a 20 mila euro. La retta mensile del singolo asilo nido scelto per il proprio figlio – di età compresa fra 0 e 3 anni – dovrà essere pari o superiore alla somma di 272,72 euro.
Tutte le famiglie che rientrano nei requisiti e che vorranno sfruttare il bonus potranno chiedere informazioni al proprio Comune di residenza.
Anche in Sardegna e in Toscana alcuni Comuni hanno mosso alcuni passi per tale misura assistenziale. La speranza è che tale mossa possa essere eseguita presto un po’ in tutta Italia, in modo tale da venire incontro alle famiglie in maggiore difficoltà economica.
La misura è pensata anche per agevolare le mamme a fare rientro – in modo più semplice e pratico – nel mondo del lavoro dopo la gravidanza.