Arrivano delle interessanti novità dall’INPS: chi è nato in specifici anni avrà diritto a una gradita sorpresa. Vediamo di cosa si tratta.
L’assegno sociale, entrato in vigore il 1° gennaio 1996, è andato a sostituire la pensione sociale.
Tale prestazione è erogata ai cittadini che hanno raggiunto l’età di 67 anni, età minima richiesta per la pensione di vecchiaia, e si trovano in difficoltà economiche per motivi quali l’insufficienza contributiva per il diritto alla pensione. L’indennità viene corrisposta su richiesta a coloro che soddisfano i criteri.
Le persone che hanno raggiunto l’età pensionabile e si trovano in difficoltà finanziarie possono beneficiare dell’assistenza sociale.
Tale assistenza prevede un aiuto mensile per tredici mesi e si basa sul reddito, che deve essere inferiore alle soglie annuali stabilite dalla legge.
L’importo dell’aiuto fornito è soggetto a rivalutazione annuale per garantire che rimanga in linea con la normativa vigente.
Quest’anno l’assegno previdenziale sarà pari a 503,27 euro. Tuttavia, ci sono alcune circostanze in cui l’indennità può essere aumentata di quasi 200 euro dopo alcuni anni, come esploreremo di seguito.
È importante notare che questo aumento non è sempre garantito e può variare a seconda della situazione individuale.
L’incremento per milione varia a seconda della tipologia di servizio su cui viene riconosciuto.
L’articolo 39 della citata legge n. 289 del 2002 precisa che l’aumento della pensione non può superare la differenza tra 700,18 euro (valore aggiornato al 2023) e un certo importo, ossia:
Al fine di determinare il limite massimo dell’incremento dell’assegno sociale nell’anno 2023, occorre fare il seguente calcolo:
Si precisa che l’erogazione di ulteriori 192,68 euro sull’assegno sociale a 70 anni non è una garanzia per tutti i percettori.
Come spiegato nei prossimi paragrafi, l’esatto ammontare della maggiorazione è subordinato al reddito individuale e coniugale del beneficiario dell’assegno sociale.
Il solo essere beneficiario dell’assegno sociale al compimento dei 70 anni non è sufficiente per beneficiare della maggiorazione per milione.
È importante sottolineare che l’eventuale incremento delle prestazioni sociali è subordinato al possesso da parte del beneficiario dei requisiti reddituali previsti dalla legge.
Nello specifico, per percepire l’intera somma, il titolare della pensione deve possedere i seguenti requisiti:
Queste limitazioni riguardano il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023.
Il superamento delle predette soglie non comporta l’automatica decadenza dall’incremento dell’assegno sociale. Tuttavia, per coloro che superano tali soglie, il beneficio sarà concesso solo parzialmente.
La parziale legittimazione all’aumento di 196,91 euro è subordinata a specifici criteri. In particolare, il titolare deve possedere:
È evidente che qualsiasi escalation è invariabilmente attribuita ai benefici sociali forniti. In realtà, il superamento di tali limiti prefissati comporterebbe la decadenza totale dall’assegno sociale.
In questo particolare scenario, l’aumento del reddito equivale alla discrepanza tra il limite di reddito di cui sopra e il reddito percepito dal richiedente.
Questo importo viene poi suddiviso in tredici mensilità di stipendio. Di conseguenza, hanno diritto alla maggiorazione integrale solo i soggetti che fanno affidamento esclusivamente sull’assegno sociale senza alcuna fonte aggiuntiva di reddito.
Nella valutazione dei limiti reddituali verranno prese in considerazione tutte le fonti di reddito ad eccezione di quelle appartenenti alle seguenti categorie:
Per intenderci, supponiamo che un individuo riceva un assegno sociale e guadagni aggiuntivi, per un totale lordo di 7.500 euro all’anno. Per determinare il sovrapprezzo occorre utilizzare la seguente formula:
All’assegno sociale dovuto si aggiunge un importo integrativo di 123,25 euro. È importante notare che l’assegno sociale è pari solo a 503,27 euro per chi ha un reddito pari a zero.