Molte famiglie italiane sono in difficoltà economica, ma riceveranno presto 5 importanti bonus da parte dell’INPS. Di cosa si tratta? Ecco tutti i dettagli a riguardo e come ricevere i soldi sul conto.
Il periodo economico non è certamente dei più floridi. L’inflazione e l’aumento dei prezzi in ogni settore sono aspetti che si fanno sempre più sentire. Gli italiani possono contare su stipendi e pensioni rivalutate, ma sono ancora tante le famiglie a non aver “digerito” questa situazione finanziaria allarmante.
Prima il Covid e poi lo scoppio della guerra in Ucraina hanno causato una situazione di instabilità su più fronti. Bollette, benzina, generi alimentari e qualsiasi altra cosa hanno visto aumentare i prezzi rispetto al passato, generando ansie e paure in tante famiglie italiane.
Lo Stato è corso ai ripari, garantendo diversi bonus e incentivi agli italiani, specie alle famiglie con un reddito non troppo alto. Questi bonus hanno attenuato un po’ la situazione nei periodi maggiormente bui della pandemia e dell’inflazione galoppante a fine 2022.
Il nuovo Governo targato Giorgia Meloni, però, ha pensato ad altri 5 bonus che potranno essere sfruttati presto da particolari categorie di cittadini. Di cosa si tratta? Analizziamo insieme i vari bonus e tutti i requisiti per poter ricevere i soldi sul conto.
Abbiamo accennato all’incremento dei prezzi in ogni settore. Anche fare la normale spesa quotidiana o settimanale è un qualcosa di sempre più complicato per tante famiglie. Il primo bonus pensato dal Governo e dall’INPS fa riferimento proprio a un incentivo per garantire maggiore tranquillità alle famiglie in tal senso.
Ci riferiamo alla Carta Risparmio Spesa. Essa ha un valore leggermente superiore ai 380 euro – per la precisione esso sarà di 382,50 euro. La carta è pensata per venire incontro alle esigenze maggiormente stringenti di alcune famiglie del nostro Paese con reddito basso.
Per poter sfruttare questo bonus, infatti, il nucleo famigliare non dovrà avere un reddito annuo lordo superiore ai 15 mila euro. Non si dovrà, poi, essere in possesso di reddito di cittadinanza o di NASPI.
Di cosa si tratta? Di una normale carta prepagata da poter utilizzare solo ed esclusivamente per l’acquisto di generi alimentari e per altri beni di prima necessità, come le medicine o i prodotti per l’igiene personale. Ci sarà una verifica dell’INPS sui redditi di tutti i cittadini. Verrà stilata una graduatoria e ogni Comune avrà la lista dei cittadini che potranno beneficiare della carta prepagata.
Il singolo Comune, poi, distribuirà le varie carte prepagate direttamente a casa delle persone aventi diritto alla ricezione del bonus a partire dal mese di luglio. Un incentivo molto importante, il quale consentirà a moltissime famiglie del nostro Paese di poter fare la spesa con maggiore serenità.
Sempre da fine giugno, poi, alcuni italiani potranno ricevere il cosiddetto reddito alimentare, vale a dire dei pacchi gratuiti con generi alimentari al proprio interno. Tutti i prodotti alimentare rimasti invenduti nei supermercati saranno consegnati gratuitamente a casa delle famiglie con un reddito ISEE molto basso. Il bonus, però, sarà attivo solo nelle grandi città.
Il terzo bonus riguarda il cosiddetto Conguaglio Assegno Unico 2023. Alcune famiglie con i figli a carico hanno ricevuto meno soldi nell’anno precedente e avranno entro fine giugno tale conguaglio, a causa degli errori precedenti da parte dell’INPS. La media di questo conguaglio si aggira sui 282 euro.
Il quarto bonus al quale facciamo riferimento, invece, riguarda il cosiddetto Bonus Trasporti. Esso ha un valore di 60 euro e potrà essere sfruttato solo ed esclusivamente per l’acquisto di biglietti e abbonamenti agli autobus, ai tram e a tutti i mezzi pubblici. Lavoratori, studenti e pensionati, dunque, beneficeranno di questo contributo per effetto degli aumenti sul prezzo della benzina.
A ricevere il Bonus Trasporti potranno essere tutti i lavoratori e i pensionati con un reddito ISEE non superiore ai 20 mila euro all’anno.
L’ultimo bonus al quale accenniamo nel nostro articolo riguarda il cosiddetto Bonus Centri Estivi. I dipendenti pubblici con un reddito ISEE inferiore a determinate soglie potranno contare su un bonus di 100 euro a settimana per mandare i propri figli – dai 3 ai 14 anni di età – presso i vari centri estivi.