Quanto vale il settore dell’industria alimentare italiana? Presso la Camera dei deputati, molto più precisamente nella Sala della Regina, c’è stata la presentazione del primo Rapporto Federalimentare-Censis che prende il nome de ‘Il valore economico e sociale dell’industria alimentare italiana’. E’ attraverso questo rapporto che si ottiene la risposta che striamo cercando.
Una ricerca attraverso la quale si è scoperto che industria alimentare italiana ottiene ogni anno, un fatturato pari a 179 miliardi di euro con ben 60.000 imprese attive nel settore e 464.000 addetti.
Attraverso il rapporto è possibile leggere quanto grande sia il potenziale economico di questo settore in quanto l’industria alimentare italiana riesce a contribuire al benessere oltre che alla qualità della vita di ogni nostro connazionale.
La filiera del food italiano è stata in grado di fatturare 67 miliardi di euro nel corso di un anno, con un 31,8% di PIL. Si tratta di un patrimonio molto importante per la nostra nazione.
All’interno delle graduatorie del settore manifatturiero italiano, al primo posto troviamo proprio l’industria alimentare la quale, in soli 10 anni, ha visto un aumento del 24,7% di fatturato.
È stata la ricerca della FEDERALIMENTARE-CENSIS a riconoscere l’originalità dei prodotti alimentari Made in Italy.
Infatti, circa l’80% dei nostri connazionali, valuta in modo positivo il fatto che gli stabilimenti dell’Industria alimentare si trovino in Italia, una decisione che contribuisce anche all’occupazione nei territori oltre che alla creazione di redditi.
Nonostante ci troviamo in un periodo di crisi in cui l’inflazione è galoppante, l’industria alimentare è sempre stata in grado di garantire prodotti a prezzi contenuti così da non mettere in difficoltà le persone meno abbienti.
Secondo il 90,7% della popolazione italiana, nutrirsi del cibo che si preferisce è un elemento importante per continuare a mantenere il proprio benessere psicofisico.
Nonostante molti italiani facciano attenzione su come si spendono il loro denaro, il 66,4% però non rinuncia a mettere in tavola dei prodotti di qualità anche se hanno un costo più elevato. Inoltre il 79% segue diete con prodotti esclusivamente italiani.
Poco meno della metà della popolazione italiana, ossia il 42,1%, afferma che a tavola sono abitudinari e quindi che mangiano spesso e volentieri, la medesima pietanza.
Il 20,5% si definisce invece un innovatore che ama sperimentare nuovi gusti, il 9,2% si definisce come salutista poiché mangia soltanto cibo che fa bene, mentre il 7% cura la spesa nei minimi dettagli e ama molto cucinare.
Non mancano poi altri tipi di abitudini alimentari. Tra queste:
Ma quali sono i piatti che gli italiani mettono principalmente in tavola?
Circa il 93% ha come abitudine quella di mangiare tutto senza essere legato da nessun vincolo in particolare, mentre il 7,1% afferma di essere vegetariano e il 4,3% di essere vegano.
Molto importante per gli italiani sono i valori sociali ed etici che utilizzano anche nei momenti in cui si siedono a tavola o fanno la spesa.
Ecco come si dividono gli italiani in questo caso:
Il primo a commentare il rapporto sul food italiano è stato il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana il quale ha affermato che l’industria alimentare ricopre un ruolo molto importante per la crescita economica del Paese. I risultati che si sono ottenuti, sono numeri molto importanti grazie ai quali l’industria agroalimentare porta molto benessere ai consumatori.
Secondo il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, l’industria alimentare italiana possiede un valore strategico e ricopre un ruolo molto importante nell’economia al punto da cercare sempre di capire quale sia la potenzialità dei prodotti italiani.
Per la Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi, dedica molta attenzione al settore alimentare sostenendolo verso l’export così da riuscire a dare il proprio supporto in un settore molto competitivo.
Secondo il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Luigi D’Eramo, la dieta mediterranea risulta essere la più salutare dal punto di vista del benessere e della qualità.
Per il Presidente di FEDERALIMENTARE, Paolo Mascarino attraverso il rapporto FEDERALIMENTARE-CENSIS, si è certificato che l’industria alimentare in Italia dà un grandissimo contributo al Paese, sia a livello sociale che economico, in quanto risulta essere un settore abbastanza dinamico.
Infine, Massimiliano Valerii, il Direttore Generale del CENSIS afferma che l’industria alimentare italiana, con i suoi 179 miliardi di fatturato all’anno, porta un grande valore sociale. Ed è per questo motivo che l’86,4% della popolazione italiana ha fiducia nell’industria alimentare nostrana.