Ad alcuni cittadini italiani arriverà a breve un bonus famiglia 600 euro, una manna dal cielo di questi tempi. Come farne domanda?
Il bonus mamme continuerà anche per quest’anno. Nella Legge di Bilancio 2023 è stato inserito un consistente “pacchetto famiglia”, costituito sia da iniziative inedite sia da significative riaffermazioni.
Uno dei contributi più degni di nota in questo senso è l’Assegno unico e universale per i figli. Questa tipologia di assegno è denominato “unico” perché sarà l’unica misura attuata a sostegno delle famiglie a partire da marzo 2022, inglobando e sostituendo tutte le altre misure precedenti.
I benefici concessi alle famiglie alla nascita o all’adozione, l’assegno per la nascita di un figlio e l’assegno per le famiglie con almeno tre figlie o figli sono noti collettivamente come bonus unico.
Inoltre, le famiglie possono beneficiare di assistenza finanziaria e detrazioni fiscali per ogni figlia o figlio fino all’età di 21 anni. Nonostante siano indicate come universali, queste prestazioni sono fornite solo in misura minima in tutte le famiglie.
Il bonus famiglia si richiede nel proprio comune di residenza
Le madri che hanno partorito da poco, hanno adottato un figlio o sono state accolte in affidamento preadottivo possono ricevere dal Comune di appartenenza un contributo economico denominato “bonus mamme” o assegno di maternità.
Tale sostegno è concesso su richiesta e può essere ottenuto presentando domanda al Comune di residenza.
Possono richiedere tale beneficio i soggetti in possesso di permesso di soggiorno, cittadini italiani, comunitari o residenti all’estero, con ISEE basso.
È fondamentale non confonderlo con l’assegno di maternità finanziato dal governo destinato alle madri senza lavoro.
Bonus mamme: i requisiti
L’assegno comunale di maternità è una forma di assistenza sociale sia amministrata che erogata dai Comuni, ma finanziata dall’INPS.
L’importo dell’indennità è determinato dall’ISEE, che deve essere basso, e il cui limite massimo viene ricalcolato su base annuale in base al costo della vita prevalente.
Possono presentare domanda le cittadine italiane, comunitarie ed extracomunitarie impossibilitate a fruire del congedo ordinario di maternità per insufficienza contributiva. È applicabile nei casi di nascita, adozione o affidamento preadottivo di un figlio.
L’assegno in questione è distinto dalle prestazioni di maternità rilasciate dallo Stato, che sono erogate dall’INPS. È invece destinato a soggetti occupati in posizioni irregolari e intermittenti.
Le madri non sono le sole ad avere diritto all’assegno di maternità. Nel malaugurato caso di morte della madre o di abbandono del figlio, sono riconosciuti come destinatari idonei anche i padri.
300 euro di bonus
Ogni anno l’assegno comunale di maternità viene ricalcolato per tenere conto di eventuali variazioni tariffarie. Per quanto riguarda l’anno 2023, al momento non è stato ancora reso noto l’importo.
La somma di 1.773,65 euro era stata calcolata su un periodo di 5 mesi nel 2022, con ogni assegno mensile pari a 354,73 euro.
Il sostegno finanziario fornito dal governo inizia a partire dal settimo mese di gravidanza e continua fino al compimento del ventunesimo anno di età del figlio a carico.
La somma di denaro erogata dipende dall’ISEE del nucleo familiare e dall’età dei figli, salvo in caso di figli disabili per i quali non vigono limiti di età.
Il diritto non è limitato alle sole madri ma si estende anche ai padri in caso di morte materna o di abbandono del figlio.
Per qualificarsi, l’individuo deve essere residente in un comune italiano e possedere la cittadinanza italiana o possedere la cittadinanza in una nazione dell’Unione Europea.
Inoltre, i cittadini non appartenenti all’Unione Europea sono idonei se in possesso di un permesso di soggiorno valido.
Per ricevere l’assegno di maternità erogato dai Comuni 2023 è necessario presentare domanda all’ufficio preposto o all’ufficio protocollo del comune di residenza.
Il programma di pagamento del Comune è noto per essere abbastanza esteso, con la maggior parte dei richiedenti che ricevono il pagamento tra 60 e 120 giorni dopo la data della domanda.
Bonus bebè 2023 in Sardegna di 600 euro
Il Regione Sardegna ha recentemente annunciato che l’anno 2023 sarà introdotto un nuovo programma di sostegno chiamato bonus bebè.
Mentre i dettagli del programma devono ancora essere rivelati, si prevede che offrirà incentivi finanziari alle famiglie con neonati al fine di incoraggiare la crescita della popolazione.
La Giunta Regionale ha deliberato il 1° giugno, approvando le Linee Guida che delineano i criteri e le modalità per l’erogazione delle mensilità come contributi alle famiglie per ogni bambino nato, adottato o in affido preadottivo nel 2023 e oltre.
Tali contributi sono concessi alle famiglie che risiedono o intendono trasferirsi in comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti.
Nell’anno 2023, per il primo figlio nato, adottato o in affidamento preadottivo, viene erogato un contributo mensile di 600 euro.
Per ogni figlio successivo, indipendentemente dall’ISEE del nucleo familiare, viene erogato un contributo mensile di 400 euro.
Lo scopo di tale clausola, oltre a diverse altre previste dalla legge di stabilità, è quello di affrontare il pressante problema dello spopolamento dei piccoli comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti.
La questione è diventata nel tempo sempre più grave, soprattutto se si tiene conto del fatto che anche nel lontano 2023 la Sardegna rimane la regione con il tasso di natalità più basso all’inizio dell’anno.
In particolare, si registrano appena 4,9 nascite ogni mille abitanti, contro la media nazionale di 6,7.