In che modo i gruppi WhatsApp influiscono sulla nostra salute? La risposta è stata data dalla scienza. Ma vediamo insieme che cosa si è scoperto.
Sapevi che i gruppi WhatsApp possono danneggiare la nostra salute mentale? Ma in che modo cercare di difendersi da questo fenomeno?
Chiunque di noi utilizza tutti i giorni WhatsApp, una chat molto comoda per mettersi in contatto in ogni momento della giornata.
Nonostante si tratti di un’app di messaggistica sfruttata molto anche a livello lavorativo, con il passare degli anni questo è diventata la causa di livelli molto alti di ansia.
Questo è ciò che è accaduto nel momento in cui è stata introdotta una nuova funzione, ossia quella dei gruppi.
Chi ha WhatsApp, ha la possibilità di vedere quando una persona è online, essere a conoscenza di quando sta scrivendo un messaggio, sapere con certezza quando la comunicazione è stata letta e controllare a quando risale l’ultimo accesso.
Fortunatamente è possibile disattivare la maggior parte di tali funzioni anche se fare ciò non implica necessariamente dare un taglio alle proprie preoccupazioni.
Se per ipotesi, durante il lavoro ci viene imposto di spegnere il telefono, al momento dell’accensione si potrebbero trovare più di 100 messaggi all’interno di un gruppo.
Ed è allora che scatta un enorme livello di ansia nato dalla pressione di non riuscire a recuperare tutto ciò che è stato detto in quei minuti in cui non si è utilizzato WhatsApp.
Certamente non è di aiuto il fatto che, oggi come oggi, sono sempre di più le persone che creano gruppi WhatsApp, alcuni dei quali poco utili.
Non mancano quelli più ovvi, tra cui quelli dedicati alle feste di Natale, alle cene di compleanno o all’incubo di ogni genitore, quelli della scuola.
Esistono poi quei gruppi realizzati per uno scopo ben preciso, ossia per confrontarsi su un programma TV oppure per la pianificazione di un evento.
Ci sono poi quei gruppi che sono stati creati senza nessun scopo, un’idea nata soltanto per cercare di dar vita ad un senso di appartenenza sociale.
Il consulente psicologo clinico della Summit Clinic di Highgate, Marc Hekster, ha affermato che ogni gruppo WhatsApp è caratterizzato da tutte quelle qualità presenti in tutti gli altri contesti sociali.
Il problema principale è che si tratta di un gruppo in cui sono si trovano numerose persone e che quindi risulta essere complicato comprenderne o stabilirne le dinamiche.
Quindi, il rischio che si corre, è che si trasformi in uno spazio incontrollabile dove ogni individuo prende le sembianze di un oggetto di fantasia sul quale indirizzare i sentimenti dei vari mittenti sia che si tratti di sentimenti positivi che di sentimenti negativi.
Tutto ciò, in base a come continua il consulente psicologo, va a provocare uno stato di ansia il quale causa anche uno scontro che possa essere sia improvviso che inaspettato, trasformando le persone in vulnerabili o ingenue all’interno di una situazione che risulta essere opprimente oppure isolante.
Una delle cose peggiori che potrebbe accadere è quella di vedersi aggiunti in un gruppo Whatsapp senza aver dato il proprio consenso.
In queste situazioni, entra in gioco un’attenta selezione, necessaria per decidere se restare nel gruppo o abbandonarlo.
Fino al mese di agosto del 2022, ogni membro di un gruppo veniva informato, attraverso una notifica, nel momento in cui un partecipante abbandonava tale “congrega”.
Negli ultimi mesi però, è stata introdotta una funzione secondo la quale è possibile abbandonare il silenzio un gruppo senza che nessuno venga avvisato di tale decisione. Una notifica che però verrà inoltrata agli amministratori del gruppo.
Il problema più grande è che tali piattaforme non riescono a fare granché per diminuire tutte le ansie che generano.
Infatti, molti sono coloro che trovano molto difficoltoso abbandonare queste funzioni. Oggi come oggi WhatsApp, insieme a molte altre applicazioni analoghe, sono diventate elementi fondamentali per la nostra vita, degli strumenti che se cancellati causerebbero dei danni sia a livello sociale che professionale.
Ma non è questa la strada giusta da seguire in quanto sarà necessario semplicemente trovare un modo per gestirle nel modo migliore partendo dal mettere in piedi una distanza psicologica.
Un argomento su cui ha discusso anche un’ipnoterapeuta specializzata in ansia, Zoe Clews, la quale ha affermato che potrebbe essere molto utile tenere a mente che nessuno di noi è stato progettato per restare in contatto, nello stesso momento, con moltissime persone.
Quindi, evitiamo di rimproverarci nel momento in cui non riusciamo a tenere al passo ma cerchiamo di capire che si tratta di un qualcosa che va ben oltre le nostre capacità e quindi va bene non riuscire a leggere o a rispondere ad ogni messaggio.
Clews suggerisce di cercare di prestare molta attenzione ad ogni comunicazione digitale oltre al modificare l’attenzione su quelle che sono le relazioni reali.
Nel momento in cui si parla con una persona in tempo reale, potrebbe essere molto più semplice dell’inviare dei messaggi che poi non vengono presi nel contesto giusto.
Nel momento in cui sentiamo di essere obbligati a dare una risposta, potremmo anche scrivere la prima cosa che ci passa per la testa solo per la voglia di farlo, senza però aver comunicato effettivamente cosa si pensa.
In questo caso, la soluzione potrebbe essere quella di prendersi un po’ di tempo, decidere di dormirci sopra e dare una risposta solo dopo aver riflettuto a lungo.
Clews ha parlato molto anche dei “messaggi ad alta carica” ossia dei messaggi in cui si deve fare molto attenzione alle reazioni impulsive.
Infatti, nel momento in cui si riceve un messaggio pieno di ira, sembra essere scontato agire impulsivamente, andando a premere con impeto tutti i tasti della tastiera dando vita ad una lunga battaglia su WhatsApp.
Tutto ciò però non accadrebbe se, dopo aver ricevuto questo messaggio, ognuno di noi si prendesse il tempo necessario per calmarsi così da dare una risposta neutra, evitando di dire, o meglio scrivere, qualcosa di cui potrebbe pentirsi.
Prima sarete in grado di riuscire a gestire il tutto e prima miglioreranno le cose. D’altronde, questo tipo di comunicazione ha semplificato di molto le cose attraverso anche la nascita di numerose opportunità.
E quindi, sarà necessario soltanto riuscire a gestire gli aspetti negativi così da trarne solo benefici e nulla di più.