Spesso ci capita di sentir parlare di Green Bond, degli elementi conosciuti anche con il nome di obbligazioni verdi. Ma di cosa si parla nel dettaglio? E’ questo ciò che scopriremo nel testo che segue.
Il Green Bond ha dei veri e propri effetti positivi per quanto riguarda la sostenibilità. Ed è per questo motivo che diventano sempre di più interessanti anche a livello conoscitivo.
Si tratta di elementi che sono in circolo da poco meno di 20 anni, ossia dal 2007, anche se sono riusciti a farsi conoscere nei mercati finanziari molto velocemente.
In Italia, i Green Bond sono noti anche con il nome di “obbligazioni Verdi” i quali possiedono le medesime caratteristiche delle classiche obbligazioni anche se è presente un dettaglio abbastanza importante, ossia un qualcosa presente a livello di sostenibilità.
L’emissione di tali Bond è legata a progetti che hanno delle conseguenze positive sull’economia circolare, sulla sostenibilità della transizione energetica, sull’uso sostenibile delle risorse, sulla produzione attraverso fonti rinnovabili e sulla conservazione della biodiversità.
Durante i primi anni dalla loro esistenza, i Green Bond venivano utilizzati soprattutto da istituzioni finanziarie internazionali come la Banca Europea per gli investimenti oltre che alla Banca Mondiale.
Nel corso degli ultimi anni, soprattutto a seguito della COP21 della capitale della Francia, il mondo ha spostato la sua attenzione sul rispetto del pianeta oltre che sulla crescita sostenibile.
Ed è per questo motivo che i Green Bond si sono trasformati in uno strumento molto usato sia da aziende pubbliche che private.
Lo scopo è quello di proseguire con lo sviluppo socio economico dei vari Paesi ONU cercando di diminuire le emissioni. Il tutto viene fatto prendendo come punto di riferimento, gli obiettivi che si sono presi all’interno degli accordi presi a Parigi.
Attraverso le obbligazioni Verdi si è potuto finanziare diversi progetti strategici per il nostro Stato tra cui l’infrastruttura, gli impianti di trattamento per rifiuti ed acqua, l’edilizia ecosostenibile e l’elettrificazione delle reti.
Infatti, nel mese di marzo del 2023, è stato ufficializzato l’European Green Bonds Standard da parte dell’Unione Europea, il primo standard che ha il compito di assicurare i mercati andando a garantire che ogni parametro di riferimento venga allineato con le esigenze di ogni investitore.
E’ molto importante però precisare che le varie aziende emittenti hanno la possibilità di decidere autonomamente se lavorare seguendo questo standard, una decisione che possono prendere senza nessun obbligo.
In ogni caso, si tratta di un segnale molto chiaro che l’Unione Europea ha deciso di inviare ad ogni stakeholder per cercare di rendere interessanti tali obbligazione.
Infatti, i Green Bond oggi sono abbastanza utilizzati in quanto possiedono un volume più alto di 487 miliardi di dollari con un valore pari al 58 % della quota mondiale sulle obbligazioni sostenibili.
Nel caso in cui una società privata oppure un ente pubblico, ha intenzione di inserire nel mercato un green Bond, dovrà come prima cosa avere ben chiari i requisiti per usare i fondi oltre che al processo per la scelta dei diversi progetti e la politica dell’utilizzo su ciò che sono riusciti a raccogliere.
Dopo aver ottenuto tali indicazioni, si dovrà andare alla ricerca degli atti ammissibili oltre che all’identificazione di un sottoscrittore.
Saranno poi stilati i criteri e dato il via ad un processo per selezionare i progetti. Il passo seguente è inerente alle verifiche per usare i fondi e in seguito si passerà alla pubblicazione di ogni informazione.
Come penultimo passaggio, si procederà l’assegnazione della classe di merito del credito per andare avanti poi con la locazione dei fondi.
L’ultimo step del procedimento è quello di dare un rendiconto ai mercati e agli investitori, un processo che deve essere abbastanza trasparente e chiaro.