672 euro di aumento sulla busta paga di queste categorie: chi sono i beneficiari

672 euro di aumento sulla busta paga per alcune categorie di lavoratori. Andiamo a vedere le cifre esatte e chi sono i beneficiari.

aumento sulla busta paga
aumento sulla busta paga – oipamagazine.it

Durante il recente confronto tra Giorgia Meloni e i sindacati a Palazzo Chigi il 30 maggio, il presidente del Consiglio ha svelato le proposte del governo per il prossimo anno e ha discusso sul perché nel 2024 gli stipendi potrebbero essere più alti di quelli attuali.

Sono state presentate almeno tre ragioni per questo potenziale aumento. Fortunatamente, il governo prevede di mantenere la sua traiettoria attuale nel 2023 e continuerà ad agire su tasse e contributi che incidono sui salari, con l’obiettivo di aumentare l’importo netto.

Mentre il governo attende i benefici della riforma fiscale, prevede di mantenere gli sgravi fiscali attuati nel 2023, anche se non è chiaro se ciò si riferisca a quello in vigore all’inizio dell’anno o all’imminente sgravio che inizierà a luglio.

Al momento, ci sono circa tre ragioni che suggeriscono un inevitabile aumento degli occupati dal prossimo anno in poi, con in più l’aspettativa che anche i salari subiranno un aumento, dopo anni di stagnazione e inflazione, che hanno eroso il potere d’acquisto dei salari.

672 euro di aumento sulla busta paga

Secondo le attese, la riforma fiscale avrà un impatto positivo sui salari. Giorgia Meloni ha infatti confermato ai sindacati che ci sarà una revisione delle aliquote Irpef, con un risparmio fiscale per tutti i lavoratori, non solo per pochi eletti.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha lanciato un interessante annuncio affermando che ci sarà un’espansione significativa dello scaglione più basso dell’Irpef.

Busta paga
Busta paga-oipamagazine.it

Attualmente questa fascia arriva fino a 15 mila euro con un tasso del 23%. La teoria più gettonata è che sarà abbinata alla seconda fascia di reddito, che comprende redditi fino a 28.000 euro, con un risparmio massimo di 260 euro annui.

Altre novità introdotte dalla riforma fiscale

L’approvazione di altre misure accanto alla riforma fiscale potrebbe essere la seconda ragione del potenziale aumento delle buste paga nel 2024.

Secondo l’annuncio della Meloni, potrebbe essere possibile per i lavoratori dipendenti ricevere detrazioni simili a quelle attualmente disponibili per i lavoratori autonomi.

Un settore in cui potrebbero essere applicate tali detrazioni è quello delle spese di trasporto, che ridurrebbero l’imponibile su cui vengono calcolati i contributi e le tasse. Di conseguenza, lo stipendio netto aumenterebbe.

Ancora una volta, l’obiettivo del governo è quello di motivare i datori di lavoro ad aumentare i salari riconoscendo politiche a tassazione zero.

Una di queste politiche che continuerà a ricevere attenzione è il fringe benefit, con il tetto per i lavoratori con figli a carico destinato a diventare un appuntamento fisso a 3.000 euro all’anno.

Inoltre, un figlio a carico potrebbe essere un fattore determinante per accedere a un’altra misura proposta.

La premier Giorgia Meloni
La premier Giorgia Meloni-oipamagazine.it

Infatti la Meloni ha espresso la volontà di istituzionalizzare la possibilità per i datori di lavoro di offrire un contributo ai dipendenti che hanno un neonato.

Il tasso di natalità in calo è un problema urgente che richiede un’attenzione immediata. Nelle parole della Meloni e di altri esperti demografici, non affrontare questo problema in modo tempestivo minerà l’efficacia di altre misure.

Inoltre, l’ottimizzazione del sistema di previdenza sociale è un esercizio futile se continuiamo a registrare una diminuzione del numero di individui in età lavorativa.

Esenzione dal contributo

Per Giorgia Meloni lo sgravio contributivo è più efficace del minimo salariale. Pertanto, intende dare la priorità nel 2024 alla misura introdotta dal governo Draghi per aumentare il potere d’acquisto dei salari.

Durante un annuncio, il presidente del Consiglio ha assicurato che il contributo continuerà ad essere mantenuto fino al 2024.

Tuttavia, non sono state fornite specifiche in merito alla misura. È possibile che ci siano due potenziali ipotesi riguardo a questa questione:

  • la conferma dello sgravio fiscale del 2% e 3%, rispettivamente per gli stipendi che arrivano fa 1.923 e 2.692 euro, che è in vigore da gennaio a giugno 2023;
  • l’estensione a tutto il 2024 dello sgravio fiscale del 6% e 7%, sempre per i medesimi stipendi citati sopra, che andrà in vigore da giugno e fino a dicembre 2023.

Per lo scenario iniziale basterebbe un budget di 4,5 miliardi di euro, mentre il secondo ne richiederebbe almeno 10 miliardi.

Tuttavia, ci sarebbe una notevole disparità negli stipendi. Con una riduzione del 2% o del 3%, gli individui possono risparmiare circa 41 euro al mese, e se la riduzione è del 6% o del 7%, il risparmio può superare i 100 euro.

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