Dall’INPS arrivano notizie veramente ottime per coloro che hanno superato i 65 anni di età. Di cosa si tratta esattamente? Vediamolo.
“Prestiti per pensionati” è un termine utilizzato per descrivere i prestiti offerti da istituti finanziari o banche a dipendenti in pensione (siano essi del settore pubblico, privato o autonomo) che percepiscono attualmente il pagamento della pensione.
Gli istituti di credito considerano tipicamente i pensionati una categoria “sicura” in termini di reddito, dato che la pensione funge da garanzia eccezionale.
Tuttavia, dal punto di vista personale, i pensionati sono visti come “rischiosi”. Con l’aumentare dell’età, aumenta anche il rischio che il debitore muoia, il che crea difficoltà per il creditore nel recuperare il debito residuo.
A causa della discrezionalità degli istituti di credito nella scelta dell’età massima ammissibile al finanziamento, i pensionati sono stati storicamente svantaggiati.
Questo perché banche e finanziarie hanno favorito la concessione del credito solo a soggetti al di sotto di una determinata età (solitamente intorno ai 70 anni), con un’età massima limite di 75 anni al termine della durata del prestito.
L’estensione dell’accesso alla cessione del quinto dello stipendio, prestiti personali assistiti da un’assicurazione obbligatoria per legge, ha consentito ai pensionati di beneficiare di questa forma di credito.
A seguito di tale estensione, il limite di età per accedere a tali finanziamenti è stato innalzato ben oltre la precedente soglia di 75 anni.
In risposta a ciò, le banche che offrono questi prestiti hanno innalzato il limite massimo di età per i richiedenti di prestito a 80, 85 e talvolta anche 90 anni.
Limite massimo per i pensionati che hanno superato i 65 anni di età
È importante tenere presente che l’età massima consentita alla fine del prestito è indicata dall’età specificata al momento della concessione del prestito.
Per chiarire, se prendiamo l’esempio della cessione del quinto, per il limite di età non si va oltre i 90 anni. Ciò significa che per avere diritto al prestito, con un periodo minimo di rimborso di due anni, bisognerebbe avere al massimo 88 anni.
Per venire incontro alle esigenze dei pensionati più deboli, l’INPS pubblica ogni tre anni un nuovo schema di convenzione che le banche e le finanziarie possono scegliere di adottare o disapplicare.
Quando gli istituti finanziari sottoscrivono la Convenzione INPS, si impegnano a garantire determinate cose.
I pensionati dell’INPS possono usufruire di tassi di interesse agevolati, che sono costantemente al di sotto delle soglie trimestrali fissate dall’ente previdenziale.
Per conto del richiedente, l’approvvigionamento elettronico del certificato azionario trasferibile può essere effettuato autonomamente.
Rapidità e tempi di erogazione ridotti
È importante notare che questo accordo non garantisce una gestione univoca. Tuttavia, tutte le banche e gli istituti finanziari coinvolti sono liberi di proporre i propri termini e condizioni che ritengono più adatti ai pensionati.
Tuttavia, devono impegnarsi a fornire condizioni generali più convenienti (non solo per quanto riguarda i tassi di interesse, ma anche le spese periferiche come i costi assicurativi obbligatori) rispetto a quelle offerte ad altri gruppi.
È importante notare che mentre le linee guida governative possono consentire ai privati di accedere al Prestito in Convenzione INPS fino a 90 anni al termine della convenzione, spetta in ultima analisi alla discrezionalità delle banche aderenti stabilire i propri limiti sulla base di criteri interni politiche.
Si consiglia vivamente di informarsi in anticipo su queste politiche per evitare potenziali discrepanze.
È importante notare che l’opzione di cessione del quinto prevede un piano di ammortamento che va dai 24 ai 120 mesi, a seconda dell’età del pensionato, e una rata mensile detratta dal cedolino della pensione.
Tale versamento non potrà mai superare il quinto dell’importo netto della pensione. Tuttavia, vale la pena ricordare che alcune pensioni, come le pensioni sociali e di invalidità civile, non sono incluse nel calcolo della quota trasferibile.
Gli istituti bancari convenzionati con l’INPS
Anche nel 2023 tantissime banche hanno seguito le linee guida tracciate dalla Convenzione INPS.
Diverse banche sono state particolarmente attive in quest’area, tra cui Unicredit, Intesa Sanpaolo, BNL Bnp Paribas, Poste Italiane, Agos e Findomestic, tutte con una forte presenza sul territorio. In particolare:
- Unicredit Banca eroga cessione del quinto dello stipendio ai pensionati. Tale prodotto di finanziamento ha subito modifiche sia nell’importo che nelle condizioni offerte nell’ambito del processo di riorganizzazione aziendale in corso. Il cambiamento più significativo, tuttavia, è il nuovo metodo di applicazione e approvazione. Ora, i clienti devono rivolgersi a un rappresentante My Agents che offrirà servizi di consulenza gratuiti oltre all’elaborazione del prestito.
- L’XME Prestito Pensionati INPS di Intesa Sanpaolo prevede invece un’età massima di accesso di 83 anni e 11 mesi, nonché un’età massima alla scadenza di 87 anni e 11 mesi (con un piano di ammortamento di 24 mesi).
- Attualmente Bnl Bnp Paribas offre l’opzione più flessibile per i pensionati che cercano prestiti personali, in quanto consentono la cessione del quinto della pensione e consentono ciò ai pensionati fino a 90 anni d’età.
- Poste Italiane offre Quinto BancoPosta come potenziale distributore sia per Unicredit che per Financit S.p.A. Tenere presente che i richiedenti non devono superare gli 84 anni alla conclusione del prestito. L’ente che eroga il prestito è responsabile dell’eventuale assicurazione obbligatoria.
Infine c’è Findomestic, con la quale i pensionati hanno la comodità di completare online l’intero processo di cessione del quinto, compresa la preventivazione, la richiesta e l’erogazione, il tutto tramite firma digitale, rendendola una cessione del quinto a distanza.