C’è una truffa in atto che sta spaventando un po’ tutti e coinvolge la carta di credito. Senza un minimo di attenzione, i soldi sulla carta sono a rischio.
Tessera plastificata dotata di un dispositivo che riconosce i dati identificativi sia del titolare che della banca o della fintech emittente, la carta di credito funge da strumento di pagamento.
Al cliente viene fornita una linea di credito attraverso l’utilizzo di una carta di credito, che è libero di utilizzare a suo piacimento per l’acquisto di beni o servizi.
Il cliente è quindi obbligato a rimborsare la somma prestata attraverso rate periodiche e potenzialmente multiple.
Eventuali pagamenti che sono effettuati dal cliente ripristineranno in tutto o in parte la linea di credito, consentendogli di utilizzare nuovamente i fondi in futuro.
Esistono diverse categorie principali di questa carta di pagamento. La carta di credito “a saldo” è quella più richiesta.
Prevede la possibilità di ritardare il pagamento della merce che è stata acquistata per un periodo breve, solitamente limitato a 45 giorni.
In sostanza, questo tipo di carta di credito consente di saldare tutte le spese sostenute entro un mese in un’unica rata il mese successivo.
La carta di credito revolving è uno strumento di pagamento fornito da un istituto finanziario che permette ai clienti di effettuare acquisti a rate.
Gli acquirenti che optano per i pagamenti rateali sono soggetti a interessi sul prestito, che vengono pagati entro una soglia di credito prestabilita.
La soluzione co-branded viene applicata anche alle carte di credito, in cui un istituto finanziario collabora con un’altra società per distribuire strumenti di pagamento e fornire servizi supplementari per mantenere la fedeltà degli utenti.
Il funzionamento è identico a quello di una carta di credito revolving o di una bancaria.
In tanti usano la carta di credito, insieme ad altre carte di pagamento. In effetti, il passaggio dalla valuta fisica ai metodi di pagamento digitali è evidente, con il contante che lascia il posto alle carte di credito.
Questa transizione, unita alla graduale eliminazione del denaro fisico a favore degli sportelli automatici, pone però diversi rischi che spesso vengono trascurati.
La domanda sorge spontanea: perché dovremmo affrontare proprio questo argomento? Dopotutto, le carte di credito richiedono un numero di identificazione personale e una moltitudine di misure di sicurezza.
Stiamo parlando di conferme tramite SMS sul proprio dispositivo mobile, autorizzazioni con codice QR e verifiche PDA.
Tuttavia, nonostante queste tutele, continuano a verificarsi attività fraudolente e il rischio di vedersi rubare i fondi, in contanti o in altro modo, è una realtà pervasiva e pericolosa. Esploriamo insieme alcuni di questi pericoli.
Il regno delle frodi si è ampliato fino a includere le carte di pagamento contactless, che non richiedono un pin per le transazioni al di sotto di un certo limite.
Di conseguenza, i criminali sempre più avvezzi alla tecnologia sono in aumento, cercando avidamente carte di credito incustodite con occhio astuto.
Il trasporto pubblico è un luogo privilegiato per furti e molestie a causa degli spazi affollati e ristretti, che spesso coinvolgono estranei.
Lo spintone e il contatto fisico creano un ambiente in cui tale attività è purtroppo comune, in particolare sugli autobus nelle grandi aree urbane.
Il borseggio è diventato un’esperienza sfortunata e fin troppo familiare per molte generazioni di turisti.
Il fulcro dell’allarme, in questo caso particolare, è incentrato sui treni e nasce da una fotografia condivisa sui social media.
L’immagine ha catturato un individuo con in mano un dispositivo portatile per punti vendita (POS).
Con un movimento rapido e un suono appena udibile, questa persona può semplicemente sottrarre una determinata somma di denaro entro un certo limite.
In definitiva, tutto ciò che serve è la vicinanza al portafoglio o alla borsa in cui è conservata la MasterCard, o in altre parole, il bancomat in questione.
È risaputo che per transazioni minori, tipicamente inferiori a 25 euro, non è necessario l’uso di un codice PIN.
Il limite massimo sancito dall’Unione Europea per tali operazioni è fissato a 60 euro. Di conseguenza, i metodi di pagamento senza contatto sono in grado di eludere i tipici punti di controllo normativi, incluso il requisito di un codice PIN e la necessità di autorizzazione tramite SMS.
È fondamentale mantenere un elevato senso di cautela in qualsiasi luogo affollato, in particolare nei contesti di trasporto pubblico.
Durante l’alta stagione turistica, gli individui malintenzionati tendono a mostrare maggiori livelli di aggressività.
In queste situazioni è imperativo salvaguardare le proprie carte di credito ed evitare grandi assembramenti durante i mesi estivi.