Bonus 4.800 euro alle donne, possono richiederlo solo loro: ecco come si fa domanda

Nuovo bonus 4800 euro a favore esclusivamente delle donne. Ecco i requisiti per averlo e come fare domanda.

Bonus donne 4.800 euro
Bonus donne 4.800 euro – oipamagazine.it

Destinato alle donne vittime di violenza e in difficoltà economiche, il programma RdL, ossia Reddito di Libertà, offre un’assistenza economica di 400 euro mensili per una durata massima di un anno.

Per percepire il reddito di libertà è necessario presentare domanda all’INPS. L’agevolazione è concessa dalle Province e dalle Regioni autonome con finanziamento sia statale che proprio.

Questa misura è in grado di coesistere con altri sussidi economici o reddito di cittadinanza.

Scopriamo come funziona il reddito di libertà, i criteri di ammissibilità per ottenerlo e il processo di richiesta, poiché sono tutte informazioni vitali.

Reddito di libertà: cos’è?

Il Reddito di libertà è uno stipendio economico mensile destinato alle donne vittime di violenza per fornire indipendenza economica, emancipazione e un percorso verso l’autonomia fino a un anno.

Il suo obiettivo principale è mitigare il grave impatto economico della pandemia di Covid-19 su questo gruppo vulnerabile.

Inoltre, questo sussidio mira a sostenere le donne che sono in povertà e che sono state colpite dalla violenza, promuovendo la loro libertà finanziaria e l’indipendenza.

Come previsto dal Decreto Rilancio, il programma Reddito di libertà è stato attuato attraverso il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 dicembre 2020.

Per l’anno 2023, il fondo ammonta a 1.850.000 euro come previsto dalla Legge di Bilancio di quest’anno. La distribuzione delle risorse sarà basata sul numero di donne residenti in ogni regione, con linee guida specifiche che verranno rilasciate a breve.

È importante notare che l’INPS ha chiarito con il Messaggio n. 1053 del 3 luglio 2022 che le risorse erogate dallo Stato alla Regione o alla Provincia autonoma possono essere integrate dalla Regione e dalla Provincia autonoma stesse.

Nei paragrafi seguenti, approfondiremo i dettagli di come funziona il programma il Reddito di libertà.

Chi ha diritto al reddito di libertà?

Possono richiedere il Reddito di Libertà le donne che hanno subito violenze, e che hanno figli minori che ne dipendono.

Ciò è disponibile per coloro che ricevono assistenza dai centri antiviolenza convenzionati dalle Regioni e dai servizi sociali locali. I percettori di tale reddito devono rispettare le seguenti condizioni:

  • residenza entro i confini geografici dell’Italia;
  • possedere la cittadinanza italiana o comunitaria, oppure essere in possesso di un permesso di soggiorno in corso di validità se si tratta di cittadini extracomunitari;
  • aver avviato il processo di ricerca di rifugio dalla violenza presso i centri antiviolenza, riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali;
  • essere in una condizione particolare di vulnerabilità e di povertà, oltre che in una condizione di “bisogno e urgenza” che andrà dichiarata e certificata da parte del servizio sociale professionale territorialmente competente che si è preso in carico la donna interessata.

Come funziona?

Come previsto, il contributo al reddito denominato “di libertà” può essere richiesto solo direttamente dagli interessati ed erogato all’INPS.

INPS
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Il contributo è di 400 euro mensili per un massimo di 12 mesi, come indicato nella Comunicazione INPS n. 4132 del 24-11-2021.

Lo scopo di questa reddito è quello di coprire le spese e sostenere le donne che hanno subito violenza e si trovano in difficoltà finanziarie, con l’obiettivo finale di raggiungere i seguenti obiettivi:

  • l’autonomia abitativa;
  • un corso e una scuola pensati per giovani figli o figlie;
  • il raggiungimento dell’indipendenza personale dopo aver vissuto situazioni violente.

L’erogazione dei fondi agli enti locali, in particolare ai Comuni, avverrà per conto delle singole Regioni.

Come presentare la domanda

Per inoltrare domanda occorre farlo nella regione in cui si risiede o si ha il domicilio. La domanda deve essere presentata attraverso gli sportelli comunali, entro i termini stabiliti da questi soggetti.

Successivamente, i Comuni o le Province autonome trasmetteranno la domanda all’INPS, come ribadito nella Circolare n. 166 del 08-11-2021.

Per rendere più accessibile la presentazione elettronica delle domande all’INPS, è stata ideata una piattaforma di collegamento distinta per consentire ai cittadini di presentare le proprie domande, che è disponibile a partire da novembre 2021.

Bonus 4800 euro per le donne
Bonus 4800 euro per le donne-oipamagazine.it

Per ottenere il Reddito di libertà, le donne idonee possono presentare la domanda direttamente o tramite un delegato o un legale rappresentante.

La domanda è ottenibile in formato PDF (241 Kb) presso il Comune di residenza del richiedente. È importante notare che le procedure specifiche possono variare a seconda del Comune o della provincia di provenienza, e potrebbe essere necessario contattarli per determinare i canali appropriati per la presentazione.

All’ottenimento della domanda, il servizio verificherà la correttezza delle informazioni inserite, come ad esempio l’adeguatezza del codice fiscale.

L’ultimo passaggio prevede la trasmissione dei dati al sistema INPS e l’emissione di una ricevuta di presentazione da consegnare all’interessato.

In caso di budget insufficiente, alcune domande possono essere respinte inizialmente ma prese in considerazione in un secondo momento, in caso di rifiuto di domande presentate in precedenza.

Ai sensi dell’articolo 3 del DPCM 17 dicembre 2020, la domanda di reddito di libertà deve essere presentata all’INPS unitamente a una dichiarazione firmata dal legale rappresentante del centro antiviolenza che ha assistito la donna, che dovrebbe confermare il percorso della persona verso emancipazione e indipendenza.

Per completare l’iter di domanda sarà necessario allegare la certificazione che attesti lo stato di indigenza della donna.

Questa certificazione deve essere ottenuta dal fornitore di servizi sociali designato nell’area della donna.

Inoltre, per percepire il reddito, tutti i richiedenti devono presentare un certificato attestante la frequenza di un corso antiviolenza ufficialmente riconosciuto dalla Regione di residenza o domicilio.

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