A diversi italiani arriveranno 400 euro di bonus fra pochissimo tempo. Di che bonus parliamo? Quali sono i requisiti per ottenerlo? Andiamo a vedere.
Si avvicina l’imminente rilascio della Carta risparmio spesa 2023, che ha visto la luce con la Legge di Bilancio per fornire un aiuto alle famiglie che versano in difficoltà economiche.
Il decreto ufficiale che ha dato attuazione al provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12 maggio.
Il 26 maggio l’INPS ha emesso il Messaggio numero 1958 contenente le istruzioni per ottenere la tessera. Si precisa che per ottenere la carta solidale non è necessario presentare domanda.
I Comuni, previo riscontro con le anagrafiche INPS, comunicano agli aventi diritto l’iter per il ritiro della Carta presso gli uffici postali preposti.
La Carta stessa ha un valore di 382,50 euro e sono abilitate a riceverla le famiglie con un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro.
Sebbene l’indicatore ISEE sia un requisito importante, non è l’unico determinante. Possono essere numerosi i nuclei familiari il cui ISEE scende sotto i 15mila euro, ma potrebbero comunque non avere diritto alla Carta solidale per incompatibilità con varie forme di assistenza, come il Reddito di Cittadinanza o la Naspi.
Carta Risparmio Spesa: cos’è?
La Carta Risparmio Spesa, detta anche Carta solidale, è un aiuto economico solitario erogato una sola volta per nucleo familiare. L’importo assegnato è di circa 400 euro, con la somma esatta di 382,50 euro.
L’erogazione degli aiuti sarà agevolata attraverso una carta di pagamento elettronica ricaricabile e prepagata, come da bando dell’Inps. Poste Italiane emetterà la carta attraverso Postepay.
I destinatari del contributo, come da decreto ministeriale 18 aprile 2023 e ulteriormente approfondito nel messaggio INPS n. 1958 del 26 maggio 2023, sono cittadini italiani residenti in nuclei familiari di almeno tre componenti in possesso di determinati requisiti specifici.
La Carta solidale può essere acquisita solo da coloro che sono iscritti all’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe Comunale) e hanno un ISEE ordinario inferiore a 15.000 euro e comunque in corso di validità.
È importante notare che i beneficiari del Reddito di Cittadinanza, del Reddito di inclusione o di qualsiasi altra forma di sostegno sociale alla povertà non potranno ricevere questo contributo.
Le regole fissate dall’INPS per ottenere la carta
Sono esclusi anche i nuclei familiari che hanno un componente che percepisce prestazioni quali Naspi, cassa integrazione o pensione di invalidità. Sembra che non ci saranno eccezioni in tal senso.
Coloro che hanno diritto alla carta di risparmio spesa offerta dall’INPS non devono presentare domanda.
L’individuazione dei beneficiari avverrà secondo le modalità previste dal decreto ministeriale 18 aprile 2023.
In sostanza, l’INPS richiederà ai Comuni i dati per l’individuazione dei nuclei familiari idonei alla tessera.
Saranno privilegiate le famiglie con l’indicatore ISEE più basso e composte da almeno tre componenti, di cui almeno un componente nato prima del 31 dicembre 2005.
A partire da luglio 2023 la carta sarà valida per l’utilizzo in tutti i negozi di generi alimentari in regola con l’accordo.
Un elenco completo di questi negozi, inclusi supermercati e ipermercati, sarà fornito e tenuto aggiornato. I titolari della carta sono tenuti a effettuare il pagamento iniziale entro il 15 settembre 2023 per evitare di perdere i vantaggi della carta.
L’INPS ha previsto che presso gli Uffici Postali preposti a tale servizio possano essere assegnate fino a un massimo di 1,3 milioni di carte, che saranno personalizzate e limitate solo per l’acquisto di generi alimentari essenziali.
I nuclei familiari che sono stati riconosciuti come beneficiari della misura possono ottenere il beneficio, ma possono anche essere soggetta a decadenza.
Nello specifico, il decreto attuativo prevede che la carta debba essere utilizzata per la prima volta entro il 15 settembre 2023. Solo a questo punto essa diventerà attiva.
In caso di mancato pagamento con la Carta Risparmio Spesa entro la data indicata, si perderà il beneficio, con conseguente decadenza dei 382 euro.