Il gettone telefonico fa parte della storia del nostro Paese. Ce n’è uno vecchio in particolare che può valere un po’ di soldi.
Nei tempi moderni, la maggior parte delle persone fa molto affidamento sui dispositivi di telecomunicazione, in particolare sugli smartphone.
Questi dispositivi sono unici in quanto servono a molteplici scopi e rappresentano l’evoluzione diretta dei vecchi dispositivi telefonici, incluso il telefono a gettone, che è stato un predecessore dei moderni telefoni cellulari.
Anche se le generazioni più giovani potrebbero non avere familiarità con questi dispositivi, hanno svolto un ruolo significativo nel contesto comunicativo e sociale delle città italiane e non solo fino a tempi relativamente recenti.
A volte venivano persino visti come oggetti da collezione e usati come sostituti delle monete. La maggior parte dei gettoni telefonici dagli anni ’50 in poi erano contraddistinti da specifici numeri a quattro cifre, come 7508, che rimane una scoperta rara per l’individuo medio.
Come identificare un gettone telefonico di valore
Per determinare il valore di un gettone, è necessario prima determinarne l’età. Questo può essere fatto esaminando i quattro numeri impressi sulla sua superficie, che indicano il mese e l’anno della sua creazione.
A seconda di questi numeri, il valore del gettone varierà, aumentando o diminuendo in base al suo livello di conservazione.
Come le monete da collezione, i gettoni devono essere in ottime condizioni per mantenere un valore significativo, il che significa che eventuali graffi o segni sulla loro superficie ne ridurranno notevolmente il valore.
I gettoni che appartengono a serie rare e quelli che presentano errori minori nel loro processo di conio in genere valgono di più.
La valutazione di questi gettoni supera spesso i 100 euro. Ad esempio, il gettone CMM 7805, che presenta un errore di conio risultante in un’immagine invertita del telefono sul retro, viene venduto a 487 euro su Etsy e a 399 euro su eBay.
Sebbene il valore di alcuni gettoni possa variare, il valore complessivo dell’asta è in genere inferiore.
Generalmente un gettone può valere circa 1 euro, con un valore di 10 euro se ben tenuto, o tra i 30 e i 40 euro se è in condizioni eccezionali.
È importante notare che i prezzi sono soggettivi e possono variare a seconda delle trattative specifiche.
Alla fine, le forze di mercato come la domanda e la disponibilità giocano un ruolo significativo nella determinazione del prezzo finale.
Gettone 7508: ecco il suo valore reale
Negli anni ’20, accanto all’uso diffuso dei telefoni da parte di privati, emersero i gettoni telefonici. In questo periodo sono stati sviluppati i primi servizi e apparecchiature telefoniche, nonché “filiali” telefoniche statali come Stipel che fornivano servizi telefonici nella regione nord-occidentale del Paese.
Negli anni ’60, Stipel si è fusa in SIP e fu accreditata alla creazione del primo gettone nel 1927, che è stato realizzato con una gamma di materiali come l’argento nichel (che era comunemente usato all’epoca) e lo zinco.
I gettoni detti “primordiali” furono realizzati esclusivamente a scopo dimostrativo e destinati ad essere utilizzati negli apparati telefonici durante la Fiera Campionaria di Milano del 1927.
Dopo che Stipel e altre aziende italiane come TETI, SET e TIMO hanno creato gettoni per uso privato, il concetto di gettone è andato a unificarsi con la migliore tecnologia dopo la guerra.
Ciò ha portato alla realizzazione di un unico modello con scanalature per facilitarne l’inserimento nei telefoni pubblici, ed i gettoni erano riconoscibili dalla presenza di quattro cifre.
Il codice numerico sull’esemplare indica l’anno e il mese del suo sviluppo, con le prime due cifre che indicano l’anno e le ultime due che indicano il mese. Ad esempio, un esemplare recante il codice 7508 è stato realizzato nell’agosto del 1975.
La produzione di gettoni era limitata a una manciata di stabilimenti nell’agosto 1975, rendendoli molto rari.
Di conseguenza, i collezionisti sono sempre più interessati ad ottenerli e un gettone ben conservato può costare dai 15 ai 45 euro, anche se il valore effettivo può variare a seconda delle condizioni di conservazione.