La questione del pensionamento, nel corso del tempo, ed esecutivo dopo esecutivo, non è mai stato qualcosa di facile da affrontare e soprattutto non è riuscito ad accontentare spesso i protagonisti di questo argomento. Negli anni, infatti, ci sono stati dei cambiamenti e delle novità che, di frequente, hanno fatto discutere, se non persino storcere il naso.
La legge Fornero e Quota 103
Insomma, si tratta sempre di un tema piuttosto caldo che, in momenti di crisi economica come questa, inoltre, ha creato persino una situazione abbastanza paradossale.
Infatti, c’è chi desidererebbe, a una certa età, lasciare la propria attività o salutare il proprio datore di lavoro, e dall’altra il tasso di disoccupazione giovanile non permette ai ragazzi, seppur preparati, di credere in un futuro stabile e consistente dal punto di vista professionale.
Qualche anno fa, quindi, aveva fatto discutere la cosiddetta legge Fornero che aveva abbastanza stravolto alcuni elementi, portando, per esempio, il pensionamento di vecchiaia a 67 anni.
Ma, venendo ai giorni nostri, la legge di Bilancio 2023, recentemente approvata dal Parlamento, ha introdotto una novità denominata, per l’appunto, Quota 103.
La nuova manovra finanziaria in questione, perciò, ha effettuato un aggiustamento che potrebbe anche far piacere a certi lavoratori. Infatti, è una norma che da diritto alla pensione anticipata a tutti coloro che hanno spento perlomeno sessantadue candeline e aventi quarantun anni di contributi.
La pensione anticipata
Tuttavia, vorremmo anche soffermarci su di un’altra opportunità che, in questo caso, però, riguarda le lavoratrici donne. Vediamo, dunque, di che cosa si tratta esattamente.
In particolare, stando a fonti credibili, ci sono alcune rappresentanti del genere femminile che hanno modo di andare in pensione al compimento di 56 anni d’età.
Prima di indicare i requisiti richiesti, però, ci preme sottolineare che tale misura non avrà alcuna penalizzazione sull’importo che verrà in seguito percepito.
Comunque sia, per per ottenere la pensione anticipata devono, in primis, lavoratrici del settore privato aventi un grado di disabilità non inferiore a una percentuale dell’80%.
In secondo luogo, anche se si può dimostrare questa prima caratteristica, bisogna tenere presente che un altro elemento imprescindibile sono trentasette anni di contributi alle spalle.