Durante il suo primo anno di vita quanto costa a una famiglia un figlio? Gli importi che sono venuti fuori sorprendono.
L’Italia è una nazione che comprende prevalentemente persone anziane. Recenti statistiche hanno indicato che c’è stato un calo significativo del numero delle nascite, che non si osservava dall’Unità d’Italia.
Questo problema è strettamente legato alle trasformazioni socio-economiche, in particolare all’obbligo per gli individui di conciliare orari familiari e lavorativi.
Inoltre, questo ha portato ad un aumento dell’infertilità femminile, che ha contribuito alla situazione delle “culle vuote” e ad una conseguente diminuzione della popolazione italiana.
Secondo Daniela Galliano, direttore della clinica PMA IVI Roma, sono molteplici le cause che contribuiscono al fenomeno delle “culle vuote”.
Uno dei motivi di questa tendenza è che quasi la metà di tutte le donne in Italia fa fatica a conciliare la maternità con la propria carriera, portandole a posticipare la nascita del primo figlio a un’età più avanzata rispetto a quella tipica di due o tre decenni fa.
Galliano sottolinea l’importanza di educare le donne sui potenziali ostacoli associati al ritardo della gravidanza, come la diminuzione dei tassi di fertilità e un aumento del rischio di aborto spontaneo.
Secondo i calcoli provvisori dell’Istat, nel 2022 le nascite registrate sono state complessivamente 399.431.
Si tratta di un calo dell’1,3% rispetto ai dati dell’anno precedente e di quasi il 31% in meno rispetto al picco registrato nel 2008, che aveva visto 576.659 nascite.
La differenza tra i numeri attuali e il milione di nascite registrate durante il baby boom degli anni ’50 e ’60 è di un significativo 60%.
Insieme a un calo del tasso di natalità, c’è stata anche una diminuzione del numero di donne in grado di avere figli, con il risultato di un invecchiamento della popolazione, con il 23,8% delle persone di età superiore ai 65 anni.
L’indice di vecchiaia, che è il rapporto tra la fascia più giovane della popolazione e quella più anziana, ha raggiunto il livello più alto degli ultimi due decenni a 187,9.
Un altro fattore che porta minore nascita in Italia è il costo di un figlio nel primo anno di vita. Andiamo a vederlo nei dettagli.
Quanto costa un figlio nel suo primo anno di vita?
Quanto costa allevare un figlio durante il primo anno di vita? Il costo varia tra circa 7.000 e 17.000 euro.
Rispetto ai dati del 2021, i costi minimi sono aumentati del 5%, mentre i costi massimi sono aumentati dell’8%.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato il proprio monitoraggio periodico sulle spese per la cura di un bambino durante il primo anno di vita e ha fornito questi dati.
I costi di vari prodotti per l’infanzia hanno visto un notevole aumento negli ultimi tempi. Il latte e gli alimenti per l’infanzia hanno registrato un aumento del costo dal 5 al 7% rispetto allo scorso anno.
I passeggini, invece, hanno visto un aumento fino al 27%, mentre i lettini hanno avuto un aumento di costo del 14%.
Inoltre, anche i prezzi dei pannolini sono aumentati, con un aumento del 10% delle opzioni più economiche.
Ciò significa che la spesa annua stimata per i pannolini nel 2023 sarà compresa tra 547,50 euro e 1.277,80 euro.
In aumento anche le spese legate alle visite mediche, con un aumento del 4% per il costo minimo e dell’8% per il costo massimo. Di conseguenza, le persone spendono tra 962,5 e 1.781,6 euro per questi esami.
Articoli di seconda mano in auge
Nel tentativo di ridurre i costi, numerose famiglie si rivolgono all’acquisto di articoli di seconda mano o agli acquisti online.
Secondo dati recenti, optare per gli acquisti online può portare ad una significativa riduzione delle spese legate alla cura di un bambino entro il primo anno di vita.
Questi risparmi possono variare dal 29% per le spese minime al 34% per le spese massime.
Secondo lo studio, i margini di risparmio per gli acquisti online si sono ridotti rispetto all’anno precedente. Nel 2022, i costi minimi e massimi hanno avuto margini di risparmio rispettivamente del 31% e del 47%.
Per le famiglie numerose l’opzione più conveniente è il canale dell’usato, che permette un risparmio che va da un minimo del 55% ad un massimo del 62%.