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Economia e Finanza

Conto corrente, sarebbero queste le banche e le spese più controllate dal Fisco

Il controllo del conto corrente da parte del Fisco scatta per determinati motivi. Tra banche e spese più controllate, vale la pena fare un po’ di chiarezza in merito.

Guardia di Finanza e banca- oipamagazine.it

I controlli fiscali sui conti correnti non fanno solo paura a chi evade grandi somme di denaro dovuti al Fisco.

Diversi lettori ci hanno contattato per determinare se le loro attività finanziarie potrebbero potenzialmente portare a questi controlli.

L’ansia deriva dalla possibilità di essere multati pesantemente per un errore minore, un errore di calcolo o una scorciatoia apparentemente insignificante.

Conto corrente sotto controllo: le spese più a rischio

I contribuenti più comunemente sottoposti a controllo sono i lavoratori autonomi titolari di partita IVA e i liberi professionisti, ma idealmente anche tutti gli altri contribuenti potrebbero trovarsi di fronte alla possibilità di essere sottoposti a controllo.

La ragione di ciò è abbastanza evidente. La retribuzione percepita dai dipendenti è già soggetta a ritenuta d’imposta alla fonte.

Carta conto corrente-oipamagazine.it

Al contrario, i professionisti qualificati potrebbero scegliere di non dichiarare il proprio reddito reale.

Tuttavia, se una persona, sia essa un professionista qualificato o un lavoratore subordinato, effettua un acquisto di importo rilevante o sostiene una spesa non in linea con il proprio reddito medio, corre il rischio di essere sottoposta a controllo dal Fisco.

Di seguito verrà riportato un elenco schematico, esaustivo il necessario, delle spese che possono richiamare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate:

  • canone di locazione;
  • acquisto di automobili di fascia alta;
  • pagamento per l’assicurazione auto o moto;
  • soggiorni o viaggi;
  • lavori di manutenzione per la casa;
  • visite presso medici specialisti;
  • accensione di un mutuo per acquistare un immobile;
  • acquisto di smartphone di ultima generazione;
  • sottoscrizione di una varietà di abbonamenti;
  • accordo contrattuale pensato per la collaborazione domestica o per la colf;
  • trattamenti presso centri benessere e per la cura della persona;
  • conti onerosi per cibi consumati in ristoranti di lusso o stellati.

Il rischio varia: ecco come

Una richiesta frequente che riceviamo dai nostri lettori è: “Se ho un conto presso Unicredit, Intesa o una banca simile, corro il rischio di essere sottoposto a revisione contabile?”.

L’idea che le verifiche fiscali siano subordinate all’istituto bancario ha guadagnato popolarità dopo i recenti sviluppi che hanno coinvolto Unicredit, BNL e Intesa.

Agenzia delle entrate-oipamagazine.it

Allo stato attuale, sembra essere un dato di fatto che verranno avviate indagini sull’evasione fiscale con i proprietari di questi conti bancari.

Successivamente, la proroga si applicherà a tutti i contribuenti, indipendentemente dall’istituto bancario di riferimento.

Inizialmente le verifiche per accertare le discrepanze tra entrate dichiarate e uscite registrate saranno indirizzate verso i clienti che presentino una incongruenza superiore al 20%.

Successivamente, i correntisti che rientrano in tale categoria saranno convocati presso gli uffici competenti dove saranno tenuti a rendere conto di tale difformità.

Inoltre, questi controlli possono estendersi per includere conti condivisi e più conti detenuti sotto un unico nome.