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Concetto del lavoro: come è cambiato dall’antichità a oggi

Forse non tutti sanno che il concetto del lavoro è cambiato enormemente oggi rispetto a diversi secoli fa. Scopriamo l’evoluzione del concetto del lavoro nel corso della storia dell’umanità. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Concetto del lavoro – oipamagazine.it

Avere un lavoro oggi è fondamentale. E ciò, non solo per potere arrivare a fine mese e non avere alcun tipo di problema dal punto di vista economico, ma anche per una questione relativa a una realizzazione personale.

Le persone oggi studiano, fanno corsi e investono anni e risorse per arrivare a una preparazione tecnica tale da garantire una realizzazione nel lavoro dei propri sogni. Anche chi decide di non andare all’università e di entrare subito nel mondo del lavoro, sa bene quanto esso sia importante sotto tanti punti di vista.

Chi non lavora o ha perso un impiego fa di tutto per cercare di migliorare la propria situazione. La disoccupazione è considerata essere un fallimento personale. Questo stato di non lavoro, infatti, genera nelle persone ansie, paure e diversi sentimenti di frustrazione.

Lavoro e identità del singolo oggi vanno di pari passo. Quando si conoscono nuove persone, infatti, nella conversazione arriverà subito la fatidica domanda: “Di cosa ti occupi nel tuo lavoro?“.

Nella nostra società, quindi, il concetto del lavoro è visto come qualcosa di necessario per essere realmente attivi e per poter garantire una sussistenza economica fondamentale alla propria famiglia. Come detto, poi, la crescita e la realizzazione professionale sono elementi che tutti quanti sognano.

Non sempre, però, si è avuto nel corso dell’umanità lo stesso concetto del lavoro rispetto a quello odierno. In questo articolo, quindi, ti facciamo scoprire tutti i cambiamenti in tal senso che si sono registrati nel corso dei vari secoli di storia. Ecco tutti i dettagli a riguardo.

Il cambiamento del concetto del lavoro nei vari secoli

Chi ha prestato poca attenzione a scuola all’argomento relativo al lavoro nell’antichità, potrà stupirsi di quanto stiamo per dire. Fino a qualche secolo fa, infatti, chi si alzava al mattino per lavorare era considerato meritevole di poca stima, al contrario di quanto accade ai giorni nostri.

Concetto del lavoro antica Grecia – oipamagazine.it

Nel nostro discorso non possiamo che partire dal concetto del lavoro nell’antica Grecia e all’epoca dei Romani. Partiamo dall’antica Grecia. Sono notevoli le testimonianze del tempo che attribuiscono al lavoro un significato assolutamente negativo.

Per moltissimi filosofi del passato, infatti, questo aspetto veniva considerato come una minaccia per la libertà individuale della singola persona. Il lavoro era visto come una minaccia per le attività davvero utili, come lo sviluppo delle arti e delle facoltà superiori. La società greca, infatti, fondava le sue basi sul lavoro degli schiavi.

Gli uomini liberi, quindi, non dovevano lavorare. Un qualcosa di molto simile a livello di concezione del lavoro era presente nell’antica Roma. Esso, infatti, era considerato come una sofferenza inutile, al contrario dell’otium. Il lavoro non era per nulla giudicato essere meritevole di lodi e di gratifiche.

La concezione del lavoro nel passato: ecco l’evoluzione nel corso del tempo

Il concetto del lavoro di certo non migliorò la propria considerazione in positivo con l’arrivo del Medioevo. Anche nei cosiddetti “secoli bui”, infatti, il lavoro veniva considerato essere come uno strumento di tortura e di non umanità. Una sorta di travaglio. Questo termine è ricorrente in diversi Paesi e anche nella lingua di molti dialetti italiani.

Concetto del lavoro oggi – oipamagazine.it

In siciliano, per esempio, ancora oggi il lavoro viene chiamato “travagliu”, come discendenza dei termini di derivazione medievale. Il parere negativo sul lavoro manuale si è tenuto alto per tutti i secoli medievali. Solo chi non era libero era costretto ad alzarsi al mattino e sudare fino a sera.

Con l’avvento del protestantesimo e con le parole di Calvino e di Lutero, il concetto del lavoro mutò. Non venne più considerato essere una sofferenza o una vera e propria punizione divina, bensì divenne una opportunità per elevarsi a Dio.

Fu solo negli ultimi secoli, però, che avvenne la totale trasformazione in positivo del concetto di lavoro. Nei secoli maggiormente vicini a noi, infatti, il tutto cambiò e il lavoro iniziò a essere visto come una vera e propria realizzazione dal punto di vista personale.

Marx considerava il lavoro come un modo che hanno gli uomini per essere realmente liberi, a patto che le condizioni di lavoro non subiscano ritmi schiavizzanti. Passarono inascoltate sul finire dell’Ottocento alcune voci che parlavano del lavoro come di un qualcosa in grado di rendere gli uomini cinici e nervosi.

Il mondo moderno, dunque, ha cambiato in positivo il concetto del lavoro rispetto all’antichità. Oggi chi lavora si realizza nella società e viene considerato essere realmente libero.