Libretti postali, si devono dichiarare nel modello 730? Ecco come funziona

Vanno dichiarati nel modello 730 i libretti postali che si posseggono? Vediamo di dare una risposta esauriente alla questione.

Modello 730
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Con l’avvicinarsi della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi, i contribuenti spesso sperimentano un’ondata di dubbi e incertezze.

Una delle domande più frequenti in questo periodo è se i libretti postali debbano essere inclusi o meno nel modulo 730 per evitare errori nel processo di compilazione.

Libretti postali, come vengono tassate le somme?

Quando si tratta di libretti postali, la tassazione è di duplice natura. Mentre il risparmio e il capitale versato sul libretto non sono tassati, gli interessi da esso maturati rientrano nella categoria dei redditi da capitale e sono soggetti a tassazione Irpef.

Inoltre, sul rapporto di deposito è applicabile anche l’imposta di bollo, analogamente ai conti correnti bancari.

Libretti postali
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Il prelievo fiscale, pari al 26% degli interessi maturati sul libretto, si applica durante l’intero anno solare o per periodi più brevi in ​​caso di chiusura anticipata del libretto.

La tassazione sulle plusvalenze, che si riferisce all’aumento del capitale investito o depositato mediante l’incasso di interessi, dividendi o cedole, ovvero mediante la vendita di azioni e obbligazioni ad un prezzo superiore al prezzo di acquisto o di sottoscrizione, è la stessa la tassazione applicata ai redditi ordinari da attività finanziarie.

Il prelievo fiscale gravante su tale investimento è più elevato rispetto ai titoli di Stato e buoni fruttiferi postali, che sono tassati con un’aliquota inferiore del 12,50%.

Il pagamento dell’imposta di bollo sui Libretti postali ammonta a 34,20 euro annui, ma è dovuto solo se il saldo medio annuo cumulato di tutti i libretti detenuti dallo stesso soggetto supera i 5.000 euro.

Vanno inseriti nel modello 730?

Non c’è bisogno di indicare i libretti postali in dichiarazione dei redditi, indipendentemente dal fatto che avvenga attraverso il modello 730 o il modello Redditi.

Questo perché il processo di tassazione avviene alla fonte, precisamente tramite Poste Italiane, che trattiene la somma depositata e la trasferisce all’erario in qualità di sostituto d’imposta.

Dichiarazione dei redditi modello 730
Dichiarazione dei redditi modello 730-oipamagazine.it

Di conseguenza, coloro che sono in possesso di un libretto postale non sono tenuti a rendere pubblica la somma di denaro che hanno depositato, e sono quindi esentati dagli obblighi dichiarativi.

Libretti postali e calcolo ISEE

Ai fini dell’ISEE è importante riportare nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) la giacenza media annua che risulta depositata sui libretti postali, necessaria per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente.

Chi ha bisogno di conoscere la giacenza media del proprio libretto postale, ci sono diversi metodi a seconda del formato del libretto.

Per un libretto cartaceo fisico, bisogna recarsi all’ufficio postale e compilare un modulo di richiesta allo sportello. Un dipendente fornirà quindi la relativa certificazione.

Se si possiede un Libretto Digitale, si possono trovare facilmente le informazioni di cui si ha bisogno visitando il sito di Poste Italiane ed accedendo alla sezione “Documenti e Contratti” dentro dell’area riservata del sito.

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