Ci sono alcuni lavori particolarmente stressanti e difficili da fare al punto che potrebbero addirittura causare delle grosse conseguenze sul nostro corpo. Ma quali sono i lavori più dannosi per il nostro cervello?
Il lavoro è un elemento fondamentale nelle nostre vite in quanto è questo che ci permette di guadagnare ciò di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Ci sono però alcuni tipi di lavoro che affaticano eccessivamente il nostro cervello, in quanto da una parte sono pieni di responsabilità mentre dall’altra ci privano di importanti ore di sonno. Ma quali sono?
I lavori che affaticano molto il nostro cervello
Quando si parla di lavori faticosi non si fa soltanto riferimento ad una fatica fisica ma anche a quella mentale.
Spesso si fa affidamento ad una bella dormita per cercare di rigenerare uno degli organi più importanti del nostro corpo, il cervello, così da essere pronti ad affrontare una nuova giornata piena di cose da fare.
Ci sono infatti alcune professioni che hanno bisogno di un livello molto alto di concentrazione in quanto non mancano numerose decisioni importanti da prendere che potrebbero comprometterne la buona riuscita.
In base a ciò che afferma la scienza, ci sono alcuni lavori che possono essere molto dannosi per il nostro cervello in quanto potrebbero provocare la nascita di non pochi problemi di salute.
Inoltre, se si fa riferimento alle decisioni che molti professionisti devono prendere, molto spesso l’affaticamento eccessivo li spinge a commettere degli errori che provocano delle serie conseguenze anche sull’esistenza di altre persone.
Errori che per esempio un giudice oppure un medico non possono assolutamente permettersi. Detto ciò, quali sono quindi le professioni che possono provocare danni al nostro cervello?
Lo studio dell’Università francese
Quando si parla di lavori che potrebbero danneggiare il cervello si fa riferimento a delle professioni che, con il passare degli anni, potrebbero intossicare addirittura la nostra mente in quanto mettono il soggetto sotto una pressione costante.
Si fa riferimento a quei lavori che hanno bisogno di una grande concentrazione e in cui non ci si può distrarre assolutamente.
Per capire di quale professioni stiamo parlando basta volgere lo sguardo ai medici oppure ai piloti di aerei oltre che agli autisti di autobus o ai giudici dei tribunali.
Questo è un argomento su cui si è concentrato uno studio scientifico del Paris Brain Institute che ha preso sotto esame 40 volontari. Attraverso la scansione cerebrale delle persone che lavorano sotto pressione, gli scienziati hanno riscontrato un fenomeno fuori dal normale.
Infatti, nel loro cervello, è stato notato un accumulo di glutammato, ossia una sostanza chimica che può trasformarsi in un qualcosa di tossico per l’organismo. Ognuno di noi, in un momento di forte stress, produce glutammato che, nelle situazioni normali, si va ad eliminare nel corso della notte, ossia quando dormiamo.
Ma quando ci si trova di fronte ad un accumulo importante, tale sostanza chimica intacca la corteccia prefrontale laterale. Ciò che ne consegue è l’alterazione dei segnali delle cellule nervose con una conseguente influenza negativa sul processo delle decisioni da prendere.
Si fa riferimento a dei dati scientifici secondo i quali si afferma che se non si dorme a sufficienza, il cervello rischia di essere intossicato e anche un lavoro come quello del giudice o del medico può essere fatto nel modo sbagliato.
Che cosa potrebbe danneggiare il cervello
In questo caso la risposta invece è arrivata dall’università di Tolosa in Francia insieme alla Swansea del Galles.
I ricercatori hanno preso sotto esame alcuni lavoratori, alcuni di loro ancora attivi altri invece in pensione. Stiamo facendo riferimento ad un pubblico campione formato da 3 mila soggetti, tutti con un lavoro diverso.
Si tratta di uno studio fatto a differenza di alcuni anni ma prendendo sotto analisi sempre gli stessi soggetti. Gli anni analizzati sono il 1996, il 2001 e il 2006. Un campione che è stato anche diviso per fasce di età ossia 32 anni, 42 anni, 52 anni e 62 anni.
La metà dei partecipanti alla ricerca avevano un impiego in cui lavoravano a turni almeno 50 giorni nell’arco di un anno. Durante quei due mesi in cui il lavoro era a ritmo irregolare, si è notato un peggioramento delle facoltà cognitive tra cui minore capacità di memorizzazione e difficoltà nel concentrarsi.
Lo studio è andato avanti concentrandosi su coloro che avevano avuto un orario irregolare di lavoro per dieci anni. Il test ha riscontrato che il cervello di questi soggetti risultava essere molto più vecchio a differenza di coloro che rispettano i ritmi circadiani.
Questi soggetti, dopo cinque anni dal termine del lavoro e dopo aver ripreso i ritmi di vita regolari, hanno recuperato tutte le funzioni mnemoniche.
Tutto ciò dimostra quanto sia dannoso per il nostro cervello alterare i naturali ritmi di dormiveglia.
Cosa succede al cervello quando dormiamo
Fino ad ora abbiamo capito che vivere sotto pressione e dormire poco, altera le funzioni del nostro cervello. Tutto ciò capita poiché i ritmi circadiani, il cui compito è quello di regolare il benessere del nostro organismo, subiscono una notevole alterazione.
Ma cosa accade invece quando il riposo è regolare? Sappiamo che il sonno è una parte molto importante per raggiungere a pieno lo stato di benessere, un qualcosa di cui non si può assolutamente fare a meno.
Ogniqualvolta dormiamo, il cervello riesce a rigenerarsi, ampliando le connessioni cerebrali e consolidando la memoria. Il sonno infine è in grado di modificare anche la personalità di un soggetto. Infatti, chi non riesce a dormire abbastanza, vede delle conseguenze anche sul punto di vista dell’umore.