Si parla di maxi bonus in busta paga, che ammonta a 754 euro di aumenti. Ma chi riceverà tutti questi soldi in più?
Come da messaggio n. 1932 pubblicato dall’INPS, a partire da luglio 2023 i datori di lavoro saranno tenuti ad aggiungere in busta paga un nuovo bonus.
Il bonus è in linea con lo sgravio fiscale introdotto dal decreto Lavoro del 4 maggio e sul sito dell’Istituto sono riportate dettagliate istruzioni operative.
Considerando che i datori di lavoro hanno tutto il tempo per adeguarsi alla notizia del pagamento dello stipendio di luglio, come da istruzioni fornite nel messaggio, è fondamentale evitare eventuali ritardi.
Si precisa che il bonus sarà accreditato ai dipendenti dal datore di lavoro in maniera automatica, senza che questi debbano avanzare alcuna richiesta.
Maxi bonus in busta paga: cos’è?
La busta paga di luglio può contenere una somma maggiore per vari motivi. Uno di questi include la recente riduzione del cuneo fiscale, che sarà in vigore da luglio a dicembre 2023, secondo la comunicazione INPS n. 1923/2023. È importante notare che questa riduzione non influirà sulla tredicesima.
All’articolo 39, comma 1, del decreto legge n. 48/2023 va riconosciuto il merito di aver aumentato di 4 punti percentuali l’esenzione contributiva di cui all’articolo 1, comma 281, della Legge di Bilancio 2023.
Visto il taglio del 2% o del 3% della precedente manovra, a partire dalla busta paga di luglio sarà attuata un’esenzione contributiva.
Finché lo stipendio imponibile non supera i 2.692 euro mensili, calcolati su tredici mensilità, si applica un’imposta del 6%.
Inoltre, a condizione che la retribuzione imponibile, sulla base di un calcolo mensile per tredici mensilità, non superi i 1.923 euro, viene applicata una maggiorazione del 7%.
Poiché la percentuale di sgravio per buste paga sale al 6% o al 7%, a seconda del valore della busta paga, verrà risparmiato un ulteriore 4% dello stipendio.
Tuttavia, è importante notare che l’Irpef deve essere calcolata in base all’importo risparmiato. Pertanto, il bonus effettivo ricevuto nella busta paga del mese di luglio sarà inferiore al previsto.
E per quanto riguarda la tredicesima?
Si precisa che l’esonero del 4% dai contributi aggiuntivi, come stabilito dall’INPS, non si estende alla tredicesima mensilità.
Ciò significa che su tutti i ratei della tredicesima mensilità sarà comunque applicabile la stessa trattenuta, in quanto finanziata dalla Legge di Bilancio 2023.
Di conseguenza, l’esclusione verrà fatta a condizione che la tredicesima mensilità non superi i 2.692 euro, ovvero i 224 euro se pagata mensilmente, con l’aliquota al 2%.
Se la tredicesima mensilità, invece, è inferiore a 1.923 euro, verrà applicato il 3% a tale importo, altrimenti verrà erogato un importo fisso di 160 euro ogni mese.
Per determinare se la tredicesima è dovuta e per calcolarne l’ammontare, è necessario verificare il rispetto delle soglie salariali separatamente sia per la mensilità che per la tredicesima maturata, in quanto l’agevolazione è diversa tra le due.