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Economia e Finanza

Busta paga, arriva il conguaglio per questi lavoratori italiani: a chi spetta di diritto

È in arrivo il conguaglio in busta paga per determinati lavoratori italiani. Vediamo a chi spetta questo conguaglio.

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Nel mese di luglio i privati ​​hanno la prima possibilità di ottenere un conguaglio IRPEF in busta paga.

Questa rettifica si basa sulla dichiarazione dei redditi che è stata presentata utilizzando il modello 730.

Il pagamento di questo conguaglio è direttamente correlato al momento in cui presentiamo la nostra dichiarazione all’Agenzia delle Entrate.

Prima lo facciamo, più velocemente riceveremo il nostro saldo nella nostra busta paga.

Busta paga, in arrivo il conguaglio

È importante notare che la bilancia non sempre pende a favore del lavoratore.  C’è la possibilità di una trattenuta nella busta paga.

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Inoltre, il risultato finale delle imposte da “devolvere” all’erario dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi può includere:

  • il conguaglio dell’IRPEF debito, che si riferisce a uno scenario in cui un dipendente deve pagare più tasse di quelle già trattenute durante il periodo d’imposta, determinando un debito;
  • il conguaglio dell’IRPEF a credito, che si riferisce al diritto del lavoratore a ricevere un credito dall’erario, nel caso in cui l’importo dell’imposta pagata nell’anno precedente ecceda l’effettivo dovuto. Questa situazione può verificarsi quando nella busta paga non è compreso un familiare a carico del lavoratore.

Si possono verificare due possibili ipotesi, in quanto di solito il datore di lavoro gestisce il saldo debitore o creditore del 730 direttamente in busta paga quando agisce come sostituto d’imposta:

  • le imposte che ancora dovute vengono trattenute sul cedolino;
  • il rimborso dell’IRPEF per le imposte in eccedenza ancora trattenute nella busta paga.

Conguaglio IRPEF 2023 nella busta paga: quando arriva?

Per liquidare le somme a credito al lavoratore, l’Agenzia delle Entrate richiede un modello 730 che può presentare variazioni rispetto alla versione precompilata, tra cui:

  • l’importo complessivo dei redditi e delle imposte può essere influenzato da alcune incongruenze, come un notevole divario tra il credito IRPEF e i dati del modello di pagamento;
  • l’importo del rimborso da determinare supera i 4.000 euro.

L’Agenzia delle Entrate è tenuta a liquidare i rimborsi entro 6 mesi dal ricevimento della dichiarazione dei redditi presentata con il modello 730.

A quanto ammonta il conguaglio?

Si precisa, inoltre, che i rimborsi vengono erogati dall’Agenzia stessa, anche nei casi in cui non sia intervenuto il sostituto d’imposta durante l’iter dichiarativo.

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Se il beneficiario riceve il rimborso diretto dei crediti 730 da parte dell’Agenzia delle Entrate, la liquidazione avviene generalmente prima di Natale:

  • tramite bonifico nel caso in cui l’interessato abbia comunicato le coordinate bancarie o postali;
  • attraverso dei titoli di credito delle Poste.

Le somme che ADE corrisponde derivano dal modello 730 a credito, che sono al netto della cedolare secca e dell’unico o secondo acconto IRPEF.

Se l’importo dell’anticipo supera il rimborso, il lavoratore deve coprire autonomamente la differenza tra i due.

Come presentare modello 730/2023

È obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi entro i termini di legge previsti. Per adempiere all’obbligo di dichiarazione dei redditi è necessario presentare il Modulo 730 entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di imposta.

Lo si può fare sia online che rivolgendosi ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF), a professionisti abilitati oppure al sostituto d’imposta (ossia il datore di lavoro);

Per depositare la dichiarazione dei redditi PF i contribuenti possono collegarsi online oppure rivolgersi ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o a professionisti abilitati entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello di imposta.