Può avvenire il tanto temuto stop alla pensione? In alcuni casi sì, ma soltanto per specifiche persone. Vediamo i soggetti a maggior rischio.
La pensione di reversibilità è riconosciuta ai familiari in possesso di specifici requisiti. In mancanza di tali presupposti, la pensione può essere sospesa.
Va notato che la reversibilità non sempre è permanente e immutabile. Infatti può essere oggetto di riduzioni, sospensioni o cessazioni per eventuali mutamenti del nucleo familiare di riferimento.
La possibilità di ricevere prestazioni di reversibilità non è un diritto assoluto e può essere persa, temporaneamente per sospensione o definitivamente.
Anche la stessa somma dell’assegno è soggetta a variazioni, che non dipendono dalle esigenze o dal rapporto di parentela del beneficiario, ma dalla situazione economica dei beneficiari.
Quando viene ridotta la pensione di reversibilità?
La pensione di reversibilità cessata non è collegata ad ipotesi di riduzione che scaturiscono unicamente da criteri reddituali. Tuttavia, vi è una diminuzione della reversibilità:
- se il reddito supera di tre volte il trattamento minimo, la diminuzione è del 25%;
- se il reddito di un individuo supera la soglia minima di quattro volte, la diminuzione è del 40%;
- se il reddito supera di cinque volte il trattamento minimo, la diminuzione è del 50%.
Ci sono alcune limitazioni alla riduzione del trattamento ricevuto. In particolare, il trattamento non può essere inferiore all’importo dovuto per reddito, che equivale al limite massimo dello scaglione d’imposta previgente.
Inoltre, la reversibilità non è soggetta a riduzione se nel nucleo familiare risiedono minori a carico, studenti ancora scolarizzati o persone diversamente abili.
La pensione di reversibilità non si basa esclusivamente sull’indicatore di reddito e può essere rimossa utilizzando altri criteri.
Pensione di reversibilità: quando viene tolta?
Come prevedibile, la sospensione della pensione di reversibilità non è basata sul livello reddituale dei percettori, ma piuttosto su eventuali cambiamenti che dovessero verificarsi in merito ai requisiti necessari per ricevere la prestazione.
Di conseguenza, i potenziali scenari di cessazione di questa pensione variano a seconda del singolo beneficiario, analogamente ai diversi criteri che devono essere soddisfatti per poter beneficiare di questo particolare beneficio.
In caso di nuovo matrimonio del coniuge, la pensione di reversibilità verrà tolta, anche se viene versata una tantum pari a due anni (compresa la tredicesima mensilità) fino al giorno delle nuove nozze.
Tale modifica non inciderà sugli eventuali assegni assegnati ai figli, che verranno ricalcolati in base alle variazioni subite dal nucleo familiare.
Quando avviene lo stop alla pensione per i figli?
La pensione concessa ai figli è specificatamente destinata ad essere una misura temporanea, e cessa quando:
- alla maggiore età, a meno che non stiano studiando o sia inabili;
- a coloro che studiano nelle scuole professionali o alle superiori e iniziano a lavorare, finiscono o interrompono gli studi, oppure diventato 21enni;
- a coloro che studiano all’università e iniziano a lavorare interrompendo gli studi, oppure compiono il 26 anno d’età;
- a coloro per i quali viene meno lo status di inabili.
Vale la pena notare che in tali casi, la cessazione del trattamento è più una pausa piuttosto che una cessazione completa, a differenza dello scenario con il coniuge.
Inoltre, affinché la sospensione avvenga per l’idoneità dell’attività lavorativa, il reddito annuo che genera deve superare l’importo minimo annuo della pensione stabilito dal Fondo pensioni lavoratori, che viene regolarmente aumentato del 30%.
Se i guadagni sono inferiori a questo parametro di riferimento, i figli continueranno a ricevere i loro sussidi.