Lo fanno in tanti ed è per questo che in questo articolo ne parleremo: è legale bloccare il parcheggio a piedi per qualcuno occupando l’area destinata?
Si fa presto a dire parcheggio! Lo sanno bene coloro che vivono quotidianamente nelle grandi città e che sono costrette, loro malgrado, a dover prendere l’auto invece dei mezzi pubblici.
Consapevoli di questo problema, escono di casa con largo anticipo onde evitare di arrivare in ritardo a un appuntamento di lavoro o personale.
A ciò si aggiunge il traffico urbano, che congestiona tutto e rende ancora più complesso muoversi per le strade cittadine autonomamente.
Insomma, il parcheggio è un tema di grande preoccupazione per gli automobilisti nelle città italiane. A differenza di altri Paesi, come gli Stati Uniti, dove il problema sta nel pagare il parcheggio e non trovarlo, con tariffe orarie che si aggirano mediamente intorno ai 5 dollari, trovare un parcheggio nelle città italiane può essere un’impresa quasi impossibile.
Una volta all’interno del centro città, bisogna navigare attraverso un labirinto di strisce bianche, gialle e blu, con solo una manciata di fortunati che riescono ad assicurarsi un posto.
A causa del desiderio di evitare di perdere tempo alla ricerca di un parcheggio disponibile, alcune persone scelgono di mantenere un posto auto in un modo quasi “pittoresco”.
In che senso? Facendo uscire qualcuno dall’auto vicino al luogo desiderato per “trattenerlo” mentre si effettua la manovra di parcheggio adeguata.
Sebbene questa sia una pratica comune da molto tempo, solleva la questione se sia ammissibile ai sensi del Codice della Strada e se si incorre nel rischio di ricevere una contravvenzione.
Alla fine del 2022, la Cassazione ha fornito una risposta a questi quesiti con una recente sentenza, affrontando proprio la questione su cui stavamo riflettendo.
Secondo i regolamenti della massima autorità giudiziaria, è tecnicamente possibile prenotare il parcheggio a qualcuno rimanendo in più nell’apposita area.
In sostanza, non viene commessa alcuna violazione della legge, almeno in linea di principio.
Tuttavia, possono verificarsi scenari pratici in cui si potrebbe essere accusati di sconfinamento nella proprietà altrui, pubblica o privata, anche se solo in determinati contesti e luoghi.
Queste sono situazioni rare che possono influenzare l’esito di una causa legale, ma non sono all’ordine del giorno.
Andando nel dettaglio, Il Sole 24 Ore ha esaminato i conflitti relativi alla viabilità e ha chiarito che il mantenimento del posto può essere considerato una forma di delega legale.
Si precisa che tale delega non necessita di forma scritta e può essere conferita anche oralmente, restando nei limiti di legge.
Per fare un chiaro collegamento giuridico, l’atto di “custodire” il parcheggio in previsione dell’arrivo di un’autovettura è disciplinato dall’art. 633 del Codice Penale.
Questo articolo stabilisce che se una persona entra abusivamente in un terreno o fabbricato altrui, pubblico o privato, allo scopo di occuparlo o usufruirne, può essere punito con la reclusione fino a 2 anni e con multe da 103 a 1.032 euro.
È importante notare che queste situazioni sono rare e in genere non si applicano all’atto di parcheggiare nelle aree pubbliche.