Avete mai investito denaro in immobili o altri beni? Vi siete mai chiesto quali sono gli investimenti non pignorabili e quali si? Ve lo spieghiamo noi.
Capiamo quindi cosa vuol dire pignoramento e in cosa consiste.
Che cos’è un pignoramento
Oggi andremo ad affrontare l’argomento riguardo al pignoramento anche se prima dobbiamo comprendere cosa vuol dire la parola “pignorare”. All’interno del diritto italiano, il pignoramento non è altro che un atto tramite il quale si procede con l’espropriazione forzata.
In pratica è un’ingiunzione che viene fatta al debitore da parte dell’ufficio giudiziario. Quindi ciò che accade a coloro che contraggono un debito e non riescono più a pagarlo. In questo caso il creditore in questione potrà ricorrere alla legge per ottenere il denaro che gli spetta.
Ovviamente un pignoramento non viene fatto automaticamente in quanto si procede prima con un decreto ingiuntivo. Tramite questa pratica il debitore viene obbligato ad effettuare il rimborso entro un determinato periodo di tempo. Se anche tramite l’ingiunzione il debitore non paga, si procederà con un atto di precetto il cui termine è di ulteriori 10 giorni.
Dopo la scadenza di questo termine, nel caso in cui il debitore non ha ancora effettuato il pagamento, la pratica passerà nelle mani delle autorità giudiziarie le quale daranno inizio al pignoramento.
Cos’è possibile pignorare
Il debitore sicuramente si chiederà cosa gli possono pignorare. La risposta ve la diamo noi. Tre sono le macro categorie in cui si dividono i beni pignorabili tra cui:
- Beni mobili ossia quei beni che il debitore possiede. In questa categoria rientrano contanti, oggetti preziosi e beni di credito;
- Beni immobili, ossia case che, dopo essere messe all’asta, danno vita alla liquidità di cui si ha bisogno per estinguere il debito;
- Pignoramento a terzi, ossia un pignoramento fatto tramite libretti postali o conti correnti o anche su pensioni o stipendi.
Ovviamente non vengono pignorati quei beni utilizzati per il sostentamento personale o familiare.
Inoltre possono essere pignorati anche tutti quei risparmi presenti sul conto corrente che sia postale o bancario. In questo caso si può procedere al pignoramento solo nel momento in cui il debitore ha un assegno sociale pari al triplo della cifra minima. Al pignoramento appartengono anche titoli di stato insieme ad obbligazioni e azioni.
Quindi, in base a ciò che abbiamo detto fino ad ora, il conto corrente in cui si procede all’accredito della pensione o dello stipendio, non può essere pignorato.
Quali altri modi ci sono per far in modo che il proprio denaro non possa essere pignorato?
In questo caso si possono usare delle polizze vita. È importante però fare la giusta divisione poiché esistono le polizze ramo I oltre che le polizze Unit Linked.
Ma è bene prestare la giusta attenzione poiché alcune polizze, nel corso degli anni, si sono rivelate essere pignorabili. Si tratta delle polizze Unit Linked le quali non hanno nessuna caratteristica di protezione che invece si trovano nelle polizze vita standard.
In pratica tali polizze servono come una sorta di investimento anche se esiste un rischio molto alto. Inoltre, se si parla di polizze vita il cui scopo è quello di investire, queste non risultano essere pignorabili.
A questo riguardo, non si può applicare nessuna delle eccezioni presenti nell’articolo 1923 c. c. alle polizze Unit Linked in quanto la causa giuridica di tali polizze non risulta essere quella assicurativa e quindi non vanno a garantire niente all’assicurato.
In poche parole, non è possibile vedersi pignorata la polizza vita. Infatti sia le Unit Linked che le index Linked vengono viste come strumenti finanziari attraverso i quali non si garantisce la restituzione della cifra versata al momento della scadenza.