È possibile ottenere l’esenzione TARI? Se si rientra in specifiche categorie, si può addirittura arrivare a pagare fino all’80% in meno.
La TARI è un tipo specifico di tassa che è stato designato per la gestione dei rifiuti. Il suo scopo principale è quello di finanziare la raccolta e la rimozione sicura dei rifiuti.
La Tari è stata istituita per la prima volta nel 2014, in sostituzione della precedente TARES. È ancora in vigore oggi, ma molti non sono a conoscenza delle varie esenzioni disponibili che possono comportare pagamenti ridotti.
Tipicamente, la TARI viene pagata in due rate, con le scadenze di pagamento determinate dai Comuni di residenza del soggetto.
Il pagamento avviene solitamente tramite bollettino prestampato o tramite il modello F24, che viene consegnato direttamente al domicilio del soggetto.
L’imposta stessa è composta da una quota fissa, oltre che da un calcolo basato sul numero degli occupanti e sulla metratura del nucleo familiare.
Esaminiamo le varie riduzioni ed esenzioni legalmente consentite dalla legge italiana. Nonostante le loro differenze, non tutti ne sono consapevoli; di conseguenza, molte persone pagano l’intero importo invece di approfittare dei risparmi che potrebbero raccogliere.
In effetti, ci sono situazioni in cui gli individui possono beneficiare di una riduzione dell’80% del pagamento richiesto. Ma chi, esattamente, ha diritto a ricevere queste esenzioni? Diamo un’occhiata più da vicino.
Dopo aver appreso cos’è e come funziona la TARI, è importante notare che esistono alcune eccezioni di cui non tutti sono a conoscenza.
Ad esempio, i soggetti che curano in prima persona la propria gestione dei rifiuti possono beneficiare di una riduzione della tariffa TARI.
Tuttavia, è responsabilità del contribuente fornire la prova della propria gestione della raccolta dei rifiuti al fine di usufruire di questa esenzione.
Inoltre, i Comuni che si astengono dal raccogliere i rifiuti hanno un importo inferiore. In tali casi, i cittadini sono responsabili solo del 20% del canone Tari, risparmiando così l’80% dell’effettivo pagamento.
Per ricevere questa esenzione, però, è necessario che i Comuni rinuncino alla raccolta dei rifiuti.
L’efficacia degli sforzi di riduzione dei rifiuti dipende dal comune specifico. Nei casi in cui la raccolta dei rifiuti è ben organizzata, la riduzione della quantità di rifiuti prodotti potrebbe non essere fattibile.
Al contrario, un comune privo di un servizio affidabile di raccolta dei rifiuti può causare disagi e difficoltà all’azienda preposta alla gestione dei rifiuti. In tali casi, la società non può essere ritenuta responsabile per l’intero costo dei propri servizi.
Se c’è una mancanza di coerenza nel processo di riscossione o se accade sporadicamente, i contribuenti hanno la possibilità di richiedere l’esenzione, che sia dovuta a scioperi o altri problemi organizzativi. Tuttavia, la Tari prevede anche ulteriori esenzioni.
Portare via i propri rifiuti da casa può comportare una detrazione del 60%. Questa esenzione è applicabile quando non ci sono bidoni della spazzatura disponibili vicino alla propria residenza.
Altre eccezioni includono le famiglie con un solo abitante e gli immobili che vengono utilizzati solo per un certo periodo.
Il Dipartimento delle Finanze è responsabile della supervisione di alcune esenzioni e riduzioni, ma altre sono determinate dai rispettivi Comuni.
Ogni Comune ha una propria normativa che deve essere osservata per poter beneficiare dell’esenzione. Una volta soddisfatte queste norme, l’esenzione può essere concessa.