Pensione 10 anni prima per queste categorie: chi potrà smettere di lavorare

Si può andare 10 anni prima del tempo in pensione? Stando alla legge italiana, alcune categorie di lavoratori possono farlo.

Tridico Pasquale
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In Italia, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è stata fissata a 67 anni dal 2019 per tutte le categorie lavorative.

Questo requisito è stato confermato anche nel decreto ministeriale del 5 novembre 2019. Tuttavia, nel 2023, per il pensionamento di vecchiaia, sono richiesti almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi sia per gli uomini che per le donne.

È importante notare che l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è destinata a cambiare nel tempo, in base alle normative e alla sostenibilità del sistema pensionistico italiano.

Inoltre, esiste anche la possibilità di accedere alla pensione anticipata, ma ci sono requisiti specifici che devono essere soddisfatti.

L’anticipo della pensione può avere un impatto significativo sulla previdenza sociale. Ad esempio, la Quota 103 è un meccanismo che può essere sfruttato per agevolare l’accesso alla pensione, ma a condizione di avere almeno 62 anni di età e un certo numero di anni di contributi.

Tuttavia, l’accesso alla pensione anticipata può anche avere un impatto negativo sulla sostenibilità del sistema pensionistico italiano, poiché comporta una maggiore spesa pensionistica per lo Stato.

Si può andare in pensione 10 anni prima?

Esistono milioni di cittadini italiani in pensione, così come centinaia di migliaia di lavoratori che presto andranno in pensione dalle loro occupazioni.

Questi soggetti, in particolare, prestano molta attenzione agli sviluppi in atto nel sistema pensionistico del nostro Paese.

Pensione 10 anni prima
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Nel corso delle diverse amministrazioni politiche, le norme in materia di pensionamento hanno subito modifiche.

In particolare, l’amministrazione Meloni ha attuato Quota 103 attraverso un’apposita Legge di Bilancio.  Sono state inoltre prorogate, seppur con alcune modifiche, Opzione Donna e Ape Sociale.

Se l’anno di nascita di un cittadino italiano rientra in un certo intervallo, potrebbe essere in grado di andare in pensione prima grazie al proprio piano pensionistico.

Nel presente anno hanno diritto alla pensione di vecchiaia coloro che hanno compiuto 67 anni e sono nati nell’anno 1956.

Tuttavia, esistono metodi alternativi per uscire dalla forza lavoro in età precoce. Una di queste modalità consiste nell’iscriversi a una cassa previdenziale che non sia INPS e versare anticipatamente una rendita integrativa temporanea.

Utilizzando questo particolare approccio, le persone che hanno 57 anni e hanno accumulato 20 anni di contributi versati, oltre a cinque anni di versamenti in un fondo di previdenza complementare, possono uscire dall’attuale professione.

È importante notare che questo metodo è disponibile solo per coloro che non sono stati assunti per un minimo di 24 mesi.

Se invece ha avuto un rapporto di lavoro ininterrotto, si può percepire la rendita integrativa a partire dall’età di 62 anni, applicabile in particolare ai nati nell’anno 1961.

Pensione anticipata per i nati dal 1961 al 1966

Gli individui nati dal 1961 al 1966 avranno l’opportunità di andare in pensione presto, un decennio prima dei loro coetanei.

Pensione 20 anni di contributi
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Tuttavia, per averne diritto, devono rispettare i protocolli e le pratiche previste dallo specifico fondo pensione a cui hanno contribuito.

È importante notare che questi contributi non vengono versati all’INPS, ma piuttosto a un fondo separato gestito da vari enti.

Se un individuo opta per la rendita aggiuntiva, ha la possibilità di modificare la propria decisione impedendo l’erogazione della rendita temporanea.

In questo scenario possono richiedere la liquidazione della rendita sulla totalità del capitale accumulato o solo su una parte dei versamenti effettuati.

È importante notare che il richiedente deve aver smesso di lavorare al momento della domanda.

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