Impronta ambientale: cos’è e come si calcola

Oggi com’è oggi risulta essere di fondamentale importanza cercare di diminuire l’impatto ambientale, andando ad utilizzare un modello che risulti essere più sostenibile al fine di aiutare il nostro pianeta: parliamo dell’impronta ambientale.

Impronta ambientale
Impronta ambientale- Oipamagazine.it

Solo se si agisce in questo modo si avrà la possibilità di rendere meno presente l’impronta ecologica che ci portiamo dietro, così che ogni nostra azione non provochi delle conseguenze irreversibili sull’ecosistema. Inoltre, se si pone più attenzione al nostro comportamento verso l’ambiente, si potrà assicurare un avvenire tranquillo, sul nostro pianeta, anche per quelle generazioni che verranno dopo di noi.

Che cos’è l’impronta ecologica

Per comprendere i tipi di interventi che possono essere adottati per rendere minore l’impatto ambientale, è bene tener presente determinati parametri a cui far riferimento, uno dei quali è l’impronta ecologica oppure ecological footprint.

Stiamo parlando di un concetto abbastanza complesso che non può essere misurato con facilità ma che è molto utile per comprendere le decisioni da assumere per salvaguardare il pianeta. Avere una consapevolezza maggiore dà la possibilità di prendere decisioni migliori andando a scagliare una freccia a favore di quelle aziende che mettono tutte sé stesse per il passaggio verso la transizione ecologica andando a sostenere tutti quei programmi che i governi hanno messo a disposizione.

E quindi, di cosa parliamo nel momento in cui si fa riferimento ad impronta ecologica e in che modo questa viene calcolata? L’espressione impronta ecologica è necessaria per descrivere un indicatore tramite il quale si può misurare l’impatto ambientale di ogni attività dell’essere umano.

Tale parametro dà la possibilità di comprendere il consumo di ogni risorsa naturale. Così facendo si può ottenere una consapevolezza maggiore riguardo alla sostenibilità di tutto ciò che si produce e si consuma. In questo modo si può comprendere effettivamente l’effetto che ogni nostra azione ha sulla Terra.

Scendendo più nei particolari, tramite l’impronta ecologica si ha la possibilità di effettuare il calcolo della superficie terrestre insieme a quella marina, utilizzata da ognuno di noi affinché si possa dar vita alle risorse che sostengono i nostri consumi. Nel conteggio in questione fa parte anche l’impatto ambientale causato dal corretto smaltimento dei rifiuti.

Spesso capita che si confonda l’impronta ambientale con l’impronta di carbonio, due espressioni che vedono una grande differenza tra loro. In base a ciò che abbiamo appena scritto, il primo fattore ha il compito di calcolare quante risorse naturali sono necessarie per sostenere l’attuale livello di consumo. Invece l’impronta di carbonio ha sì il compito di calcolare l’impatto delle azioni umane sull’ambiente, anche se tutto ciò viene fatto tramite un punto di vista differente se si fa il confronto con l’ecological footprint.

ecological footprint
Ecological footprint- Oipamagazine.it

Quest’ultima concentra il suo lavoro sulle emissioni di gas serra che genera l’uomo oltre che sulle emissioni degli Stati e delle imprese. In base a ciò che affermano gli esperti, l’impronta di carbonio ha il compito di rappresentare lo scopo dell’impronta ecologica poiché non si prendono sotto esame le conseguenze dei consumi basandosi sulla rigenerazione di ogni risorsa naturale del pianeta.

Quindi l’impronta ecologica risulta essere un indicatore ambientale al cui interno sono presenti molte più informazioni se si il paragone con il carbon footprint in quanto questo prende sotto analisi ogni problematica insieme alle ricadute sugli ecosistemi a partire da quello terrestre fino a quello marino.

Infatti l’impronta di carbonio viene utilizzata come indicatore per diminuire le emissioni inquinanti e per decidere gli obiettivi di decarbonizzazione insieme ad un utilizzo sempre più consistente di fonti rinnovabili.

Ma che cos’è esattamente l’impronta ecologica? L’impronta ecologica è quindi la superficie totale di ecosistemi necessari per la produzione di tutte quelle risorse che ogni giorno utilizziamo insieme allo smaltimento dei rifiuti che la popolazione genera.

Tutto ciò fa riferimento ad ambienti terrestri oltre che a quelli acquatici andando però a considerare numerosi fattori diversi. Nel momento in cui si va a calcolare la sostenibilità, vengono eliminate determinate aree in quanto non si può utilizzare l’intera superficie terrestre oppure quella marina per produrre risorse o assimilare rifiuti.

Inoltre l’impronta ecologica fa riferimento anche alle categorie di consumo insieme ai sistemi ecologici di produzione. All’interno del primo parametro citato fanno parte le impronte ecologiche inerenti a: alimenti, trasporti, servizi, beni di consumo e abitazione.

L’ecological footprint viene calcolata per ogni attività al fine di capire la quantità che per esempio si ha bisogno di produrre un chilo di carne. Stessa cosa accade per la mobilità prendendo in considerazione l’incidenza ambientale di ogni tipologia di trasporto e considerando l’utilizzo di combustibile. Per quanto riguarda le abitazioni invece, si prendono sotto analisi di diversi aspetti tra cui il consumo di energia, del suolo, di acqua insieme a rifiuti urbani che il settore residenziale genera.

Quanto appena detto è valido anche per produrre, acquistare e smaltire beni di consumo. Ognuna di tali attività necessita di risorse naturali. Ogni attività umana dà vita ad emissioni inquinanti che provocano gas a effetto serra tra cui il metano e l’anidride carbonica.

In che modo si calcola l’impronta ecologica

Non è facile calcolare l’impronta ecologica in quanto è necessario prendere in considerazione numerose variabili oltre che diversi parametri i quali sono difficilmente quantificabili.

Le istituzioni e le associazioni che impegnano il loro tempo nell’occuparsi di tale tematica sfruttano delle formule matematiche utili per scoprire un valore preciso andando quindi ad esprimere l’impronta ecologica attraverso l’unità di misura kg/ha e che in poche parole significa chilogrammi per ettaro.

Tale valore fa riferimento alla quantità di chili di beni che consumiamo così da capire il numero reale di ettari necessari per la produzione e lo smaltimento di tali beni. Per calcolare l’impronta ecologica si utilizza il Global Footprint Network, ossia un’associazione internazionale che riesce anche a stabilire i risultati dell’Earth Overshoot Day, ossia il giorno in cui si sono utilizzate più risorse di quanto il nostro Pianeta riesce a generarne.

Questo è ciò che può essere fatto attraverso il sito ufficiale dell’ente che ha messo a disposizione un sistema di calcolo online utilizzabile anche nella nostra lingua.

Come quantificare l’impronta ecologica

Tramite questo servizio si ha la possibilità di quantificare l’impronta ecologica seguendo la procedura che si ha di fronte e dando, tramite questo servizio, una risposta a tutte le domande inerenti:

  • alla frequenza con cui si utilizzano prodotti di origine animale;
  • alla frequenza con cui si utilizzano alimenti locali e freschi;
  • al tipo di abitazione in cui si vive insieme ad altre informazioni riguardo alla metratura e alla dimensione;
  • a quante persone compongono il nucleo familiare;
  • al tipo di livello di efficienza energetica che si utilizza;
  • a quanta energia rinnovabile si utilizza;
  • a quanti rifiuti si producono;
  • a quanti e quali mezzi si usano per spostarsi;
  • a quanti viaggi si fanno.

Dando una risposta a tutte queste domande, in pochissimo tempo il sistema darà la possibilità di verificare il numero esatto di pianeti che l’umanità ha bisogno se ognuno di noi utilizzasse lo stesso stile di vita appena analizzato.

Impronta ecologica
Impronta ecologica- Oipamagazine.it

Attraverso l’impronta ecologica si ha la possibilità di verificare se il nostro stile di vita risulta essere sostenibile o meno. In questo modo si può persino calcolare il numero esatto di pianeti di cui abbiamo necessità basando la ricerca sullo standard attuale di utilizzo delle risorse naturali.

Questo è uno dei temi che negli ultimi periodi risulta essere affrontato molto spesso anche perché i Paesi industrializzati hanno un elevato consumo di risorse a differenza di quelli in via di sviluppo i quali risultano avere un impatto molto più basso.

Perché è utile calcolare l’impronta ecologica

Fino ad oggi la popolazione mondiale consuma in media 1,7 pianeti e quindi, per continuare a portare avanti il nostro stile di vita, si ha bisogno di due volte le risorse che attualmente la terra riesce a dar vita ogni anno. Per dirla in breve, le risorse vengono utilizzate troppo in fretta a differenza dei ritmi che la Terra utilizza per la loro rigenerazione.

Si tratta di un trend che continua a crescere in quanto in numerosi Paesi, lo stile di vita della popolazione sta aumentando sempre di più, causando quindi anche un aumento del consumo delle risorse.

Un evento che rende sempre più grave una situazione che risulta essere molto difficile già di suo. Infatti, se tutti utilizzano lo stile di vita degli abitanti degli Stati Uniti ciò che ne consegue è un utilizzo di risorse che equivale a cinque volte a quelle che la Terra riesce a generare.

Un livello che risulta essere più basso negli altri Paesi anche se preoccupa ugualmente l’andamento della situazione se si pensa che lo stile di vita della regione tedesca necessita di 3,4 pianeti mentre, quello italiano, ne richiederebbe 2,6 e quello brasiliano 1,8. Ed è per questo motivo che tutti gli anni si stabilisce l’Earth Overshoot Day, ossia il giorno durante il quale si sono consumate tutte le risorse che la Terra è riuscita a generare in un anno.

Una giornata che continua ad essere anticipata in quanto nel 2021 era stata stabilita il 29 luglio mentre nel 2020 era stata stabilita il 22 agosto. Facendo riferimento alle rilevazioni fatte dal Global footprint Network, l’Earth Overshoot Day nel 2010 era stato il 6 agosto mentre nel 2000 era caduto il 22 settembre e nel 1990 tale giorno era arrivato molto più tardi, sia il 10 ottobre.

Per riuscire ad avere un consumo sostenibile un’idea potrebbe essere quella di fare un salto nel passato e tornare agli anni Settanta, anni in cui le risorse della Terra venivano esaurite nel mese di dicembre. Ognuno di questi dati fa in modo che l’allarme risulti essere ancora più preoccupante.

Ed è per questo motivo che, per trovare una soluzione, è necessario utilizzare un approccio ecosostenibile così che è l’attuale stile di vita risulti essere compatibile con la produzione di risorse del pianeta.

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