È una misura prevista per tutte le famiglie con figli, con un importo variabile a seconda del reddito. Ecco come fare domanda per l’Assegno Unico.
Il costo della vita si è innalzato notevolmente nel corso di questi ultimi anni, con bollette di luce e gas, carburante e anche generi di prima necessità sempre più cari. Tali aumenti hanno portato molte famiglie sull’orlo del tracollo, in difficoltà ad arrivare a fine mese. Naturale, quindi, che ogni aiuto e bonus sia ben accetto, in particolare dai nuclei famigliari a basso reddito, con spesso a disposizione una sola entrata reddituale mensile.
Da qualche anno a questa parte, il Governo italiano ha voluto dare una mano in particolare alle famiglie con figli a carico, erogando un Assegno Unico mensile devoluto a seconda del numero dei figli e dell’ISEE annuale. La domanda va presentata dai diretti interessati, ma non tutti sanno come poterlo fare.
Ad erogare questa misura è l’INPS, quindi sarà essenziale collegarsi sul suo sito online entrando con le credenziali digitali, oppure richiederlo tramite patronati con la documentazione relativa. Ma di quali documenti si tratta e come ottenerli? Vediamo di fare un po’ di chiarezza, procedendo passo per passo, in modo da non commettere errori.
Per prima cosa, dovremo entrare in MyINPS, quindi cercare “domanda Assegno Unico” nello spazio di ricerca, e seguire le procedure indicate nel sito.
I documenti richiesti saranno la carta d’identità di chi ne fa richiesta, oltre ai codici fiscali suoi e dei figli e dell’altro componente genitoriale. Inoltre servirà avere a portata di mano l’ISEE e l’IBAN dove andrà accreditato l’importo. Qualora non si dovesse avere l’indicatore di reddito, lo si potrà effettuare sempre sul sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Se i requisiti richiesti risulteranno in regola, la misura verrà erogata a partire dal mese successivo a quello della domanda, accreditato sul conto corrente indicato. Un aiuto non da poco, in particolare per le fasce di reddito più basso, e dovuto per legge a chiunque abbia dei figli di età inferiore ai 21 anni. Gli importi saranno più alti per i figli piccoli, mentre dai 18 ai 21 anni di età del ragazzo si ridurranno. Inoltre, come fattore per calcolare l’importo, verranno considerati anche il numero totale di prole, e il reddito famigliare.
L’aiuto va da un massimo di 175 Euro a figlio, aumentato proprio in questi ultimi mesi per adeguarlo all’inflazione, a un minimo di 50 Euro. La prima cifra si riferisce a un nucleo famigliare con reddito annuo massimo di 15.000 Euro, mentre l’ultimo è riferito a chi ha un ISEE superiore a 40.000 Euro annui o a chi non ha presentato il documento richiesto.
Per i figli maggiorenni che non superino i 21 anni, la cifra sarà compresa invece tra i 25 Euro e gli 85 Euro, stabiliti sempre a seconda del reddito annuale. La Legge di Bilancio ha poi stabilito un aumento del 50% per il 2023 per i bambini fino a 1 anno di età e per le famiglie con più di 3 figli, per i primi tre anni di vita di ciascuno di loro.