Bisogna stare molto attenti a fornire i propri dati bancari online: gli hacker non aspettano altro per rubare il denaro sui conti.
Man mano che ci avviciniamo alla metà del nuovo anno, i dati sugli eventi recenti diventano sempre più affidabili.
Sfortunatamente, stiamo assistendo a un doppio attacco. Il primo è già scoppiato con l’invasione russa dell’Ucraina.
L’Italia è stata costretta a schierarsi e da allora è diventata un bersaglio di attacchi informatici lanciati da attivisti russi.
Numerosi centri nevralgici nel nostro Paese sono caduti preda di varie minacce informatiche come malware e ransomware.
Alcuni degli obiettivi di spicco includono i carabinieri, la polizia e persino il Ministero degli Affari Esteri.
La portata della situazione si misura dal fatto che sono stati colpiti anche nomi noti come Atac e Ferrari.
Vale la pena notare che questi attacchi non sono limitati agli hacker russi, ma piuttosto eseguiti dai criminali informatici in generale.
Mentre gli attacchi politici e vari altri tipi di attacchi alle istituzioni stanno diventando sempre più diffusi, c’è un’altra tendenza allarmante in aumento.
Le banche non sono più solo un bersaglio per gli hacker, in quanto vengono anche sfruttati come mezzo per perpetrare truffe che danneggiano i clienti.
La strategia maggiormente impiegata è pressoché sempre identica, riconosciuta e quanto mai funzionale: quella che in gergo tecnico è nota come smishing.
Si tratta di un attacco di phishing alla sicurezza informatica, realizzato attraverso messaggi di testo per dispositivi mobili, smartphone o email, indifferentemente, che può essere supportato da malware o pagine Internet fraudolente.
Questo tipo di truffa è prevalente su varie piattaforme di messaggistica di testo mobile, comprese le app di messaggistica mobile basate sui dati, oltre ai canali non SMS.
La truffa in genere consiste nell’offrire crediti all’account della vittima, invitandola a fare clic su un collegamento.
Ironia della sorte, questo collegamento porta al risultato opposto. La truffa prende di mira individui distratti, di fretta o che non leggono attentamente il messaggio.
Queste persone potrebbero essere più suscettibili a cadere nella frode piuttosto che prendersi il tempo per comunicare direttamente con la propria banca.
Nonostante l’audacia della rapina criminale, l’obiettivo principale resta quello di accumulare risparmi. Il secondo passaggio prevede la condivisione dei dati per l’home banking, che funge da chiave di accesso al caveau dei propri conti.
Una volta ottenuta questa informazione cruciale, l’autore ottiene l’accesso a tutti i risparmi e la missione è compiuta.
Come difendersi? È giusto e opportuno non rispondere: nessuna banca chiederà mai ai propri clienti di fornire i loro dati online, come nessuna banca indirizzerà la clientela verso link con destinazioni sconosciute.
Nel caso di incertezza, è sempre utile contattare la banca telefonicamente. È importante evitare di cliccare su collegamenti o informazioni di contatto presenti nei messaggi, ma anche è sempre opportuno utilizzare i canali di contatto ufficiali.
Verificare il numero di telefono: i numeri con 4 cifre potrebbero risalire a servizi di email-to-text. Infine, utilizzare l’autenticazione a più fattori, senza condividerla con nessuno.
Gli attacchi hacker sono all’ordine del giorno. È opportuno, quindi, che tutti gli utenti con conto online sappiano riconoscere le diverse tipologie di malware.