600 euro in più sullo stipendio per questi lavoratori: a chi spetta l’incentivo

Il Governo Meloni ha stabilito a chi spetterà il nuovo incentivo, il quale prevede 600 euro in più in busta paga.

Euro nel portafoglio
Euro nel portafoglio -Oipamagazine.it

L’amministrazione Meloni ha deliberato un’ulteriore riduzione di quattro punti al cuneo contributivo per il 2023, con una dotazione di poco superiore ai 4 miliardi.

Questa modifica si traduce in un taglio di 7 punti per la retribuzione annua lorda fino a 25.000 euro, compresa la nuova riduzione di 4 punti e la riduzione di 3 punti precedentemente prevista.

Chi ha un reddito compreso tra 25.000 e 35.000 euro, invece, beneficerà di un taglio complessivo di 6 punti, comprensivo della nuova riduzione di 4 punti e della già prevista riduzione di 2 punti da gennaio.

Il parere di Marina Calderone

Lo sconto che ne deriva, che può arrivare fino a 100 euro al mese, ridurrà di circa il 70% il prelievo contributivo per chi guadagna fino a 25.000 euro, secondo il ministro del Lavoro Marina Calderone, che ne ha parlato a Radio24.  La riduzione per chi guadagna fino a 35.000 euro è di circa il 60%.

Marina Calderone
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Calderone ha poi ratificato l’impegno del governo «a operare per generare le circostanze atte a rendere duraturo questo intervento», nonostante nell’ambito di una politica di cautela e di riguardo per le finanze pubbliche.

In un comunicato del ministero dell’Economia, diffuso al termine del Cdm sul lavoro del 1° maggio, si sottolinea che le buste paga aumenteranno (fino a 100 euro) “tra luglio e dicembre” per un totale di 600 euro di aumento inseriti nello stipendio.

Tuttavia, l’ultima bozza del decreto sul lavoro, anch’essa datata 1 maggio, specifica ancora “periodi di paga dal 1 luglio 2023 al 30 novembre 2023”.

Anche il premier Giorgia Meloni ha discusso di aumenti fino a dicembre al termine del Cdm del 1° maggio.

L’ultima revisione del testo, con la sua costante presa di posizione contraria all’aumento dei costi, propone l’aumento del limite di non imponibilità dei fringe benefits per i dipendenti con figli a carico.

Il limite salirebbe da poco più di 258 euro a un massimo di 3mila euro, per l’intero 2023. Comprende numerosi servizi, come le utenze domestiche per il servizio idrico integrato, l’elettricità e il gas naturale.

Abrogato il decreto Dignità

Viene modificata nuovamente la direttiva sui contratti a termine, che abroga il decreto Dignità.

Si ridefiniscono le ragioni: i contratti a tempo determinato potranno estendersi da 12 a 24 mesi nei casi stabiliti dai contratti collettivi (nazionali o aziendali), o in sostituzione di altri lavoratori, oppure, qualora non previsto dalla contrattazione collettiva, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, definite dalle parti entro il termine del 30 aprile 2024.

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Calderone ha difeso l’azione, che non comporta nuove forme di precarietà: “Il 97% dei contratti a tempo determinato ha una durata inferiore a 12 mesi”, ha ricordato il ministro del Lavoro. “La modifica riguarda meno del 3% dei contratti

Intanto, il sostegno alla povertà continua a rappresentare una delle priorità del governo italiano guidato da Giorgia Meloni, che si impegna a garantire il benessere dei cittadini e a ridurre le disuguaglianze sociali.

Il Reddito di cittadinanza, il sostegno economico destinato ai cittadini italiani o stranieri in situazione di povertà assoluta o estrema, finalizzato a garantire un reddito minimo e a favorire l’inclusione sociale e lavorativa, verrà presto sostituito dalla Garanzia per l’inclusione.

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