Il bonus famiglia da 500 euro al mese potrebbe essere prorogato al 2023. Vediamo a chi spetta e come richiederlo.
Potrebbero esserci novità in arrivo per quanto riguarda il bonus famiglia, o bonus baby-sitter. La misura non è stata inserita nella bozza della Legge di Bilancio 2023, ma è stato proposto un emendamento che potrebbe introdurla nella versione definitiva. Se così fosse, l’agevolazione da 500 euro al mese verrebbe prorogata per un altro anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023. Ma cos’è il bonus baby-sitter?
Congedo parentale o bonus
Come nasce il bonus baby-sitter? Il governo l’ha introdotto dal 5 marzo 2020, come conseguenza della sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole.
Il decreto Cura Italia del 17 marzo 2020, oltre a sancire la sospensione delle attività didattiche, prevedeva la possibilità di un congedo parentale per i genitori. Questi ultimi potevano godere di questo congedo in modo alternato tra loro, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 15 giorni complessivi. Questa possibilità, inoltre, riguardava i genitori con figli fino ai 12 anni. Non vigeva nessun limite di età, invece, per quei genitori che avevano figli con disabilità grave accertata iscritti a scuola o in centri diurni a carattere assistenziale.
Nel caso in cui un genitore non avesse voluto beneficiare di questo congedo, avrebbe potuto scegliere, in alternativa, di ricevere un bonus da spendere per servizi di baby-sitting.
A maggio 2020, poi, il decreto Rilancio ha fornito un’ulteriore scelta alternativa rispetto al bonus baby-sitter. Si tratta di un ulteriore bonus da ricevere in caso di attestata iscrizione dei propri figli a centri estivi o servizi integrativi per l’infanzia, fino al 31 agosto 2020. Come funzionerebbe quindi il bonus baby-sitter oggi?
500 euro al mese per i genitori
Il governo avrebbe stanziato circa 1,5 miliardi di euro per permettere la proroga del bonus baby-sitter al 2023. Tali fondi verranno ripresi dai tagli alla spesa pubblica.
Nello specifico, il bonus baby-sitter 2023 permetterebbe ai genitori di ricevere 500 euro al mese, con un limite totale di 1200 euro per il nucleo familiare. Si potrà ricevere questa agevolazione solo se la si impiega per pagare servizi di assistenza e sorveglianza dei figli nel periodo di sospensione delle attività didattiche dei servizi educativi.
Ovviamente, la possibilità di ricevere questo aiuto non è aperta a chiunque, ma bisogna soddisfare dei requisiti. Vediamo quali sono.
Chi può ricevere il bonus baby-sitter
Secondo l’emendamento che dovrebbe essere proposto, potranno ricevere il bonus da 500 euro al mese per il 2023 i genitori che abbiano un reddito pari o inferiore a 35.000 euro all’anno. Inoltre, i genitori in questione dovranno tornare a lavorare una volta terminato il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro.
Che dire dei genitori affidatari? Anche loro potranno ricevere l’aiuto, a patto che l’altro genitore all’interno del nucleo familiare non sia non lavoratore, disoccupato o benefici di sostegni al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.
Ci sono poi dei requisiti professionali da soddisfare per beneficiare del bonus baby-sitter. Potranno ricevere il bonus coloro che:
- lavorano nel settore privato;
- sono iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata;
- sono lavoratori autonomi iscritti all’INPS o alle casse professionali;
- lavorano come dipendenti nel settore sanitario pubblico e privato accreditato;
- fanno parte del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per gestire le necessità collegate all’emergenza Covid-19.
Come richiedere il bonus baby-sitter ?
Per richiedere il bonus baby-sitter basterà utilizzare il servizio web disponibile sul sito dell’INPS. Per effettuare l’accesso sarà necessario inserire le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
Nel caso in cui questa modalità non fosse praticabile, si può fare domanda chiamando il Contact center, da rete fissa al numero 803 164 oppure al 06 164 164 da rete mobile.
In via alternativa, il bonus baby-sitter può essere richiesto tramite i servizi telematici degli enti di patronato.