Bancomat: è bene prestare massima attenzione a non superare questa cifra. Ecco quando scattano i controlli da parte del Fisco.
Ogni giorno ci rechiamo al Bancomat per prelevare i contanti, ma è bene stare attenti ai controlli che potrebbero scattare. Il Fisco è sempre in agguato e pronto ad intervenire per compiere le opportune indagini fiscali. Non solo i versamenti in contanti sono al centro dell’attenzione da parte dell’Amministrazione tributaria, ma anche i prelievi sono oggetto di monitoraggio. A partire dagli anni Ottanta diverse banche hanno offerto la possibilità di effettuare i prelievi e di utilizzare gli sportelli telematici. Da anni ed anni i prelievi di denaro contante presso gli sportelli bancari sono soggetti a limiti previsti dalla normativa.
Nonostante l’impegno del Governo ad incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, la maggior parte degli italiani preferisce recarsi all’ATM per prelevare il denaro contante. Tuttavia, la quantità dei prelievi si sta gradualmente assottigliando rispetto al passato. Molti risparmiatori si sono abituati a ricorrere all’uso della moneta elettronica e in molti Comuni è difficile reperire un ATM, a seguito del processo di desertificazione bancaria.
I prelievi presso un ATM hanno un doppio scopo: ridurre l’evasione fiscale e incentivare le transazioni tracciabili. I limiti posti ai prelievi vengono disciplinati dalla normativa vigente e sono gestiti con cadenza quotidiana dalle banche.
I limiti sui prelievi sono gestiti quotidianamente dagli istituti bancari, m esiste un tetto massimo pari a 10.000 euro al mese. Si tratta di una sorta di tetto previsto per tutti. L’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia è tenuta a monitorare se questo limite venga sforato su base mensile.
Nel caso in cui la banca si accorga che tale limite venga sforato su base mensile da un risparmiatore, procede ad allertare l’UIF, ossia l’organo preposto all’antiriciclaggio, il quale può avviare controlli sulle transazioni eseguite e chiedere delucidazioni in merito al superamento del limite sui prelievi in contanti. Nel caso in cui siano accertate irregolarità, di conseguenza, scatteranno sanzioni e limitazioni sul conto corrente.
Ogni istituto di credito può impostare limiti di prelievo minimi e massimi. Rispetto ad una carta prepagata le carte di credito hanno un limite di prelievo inferiore. Rispetto ad un conto corrente per i risparmiatori privati, un conto corrente business per aziende e microimprese prevede un limite di prelievo di importo superiore. È bene distinguere tra limite di prelievo quotidiano da quello mensile.
Fino a questo momento abbiamo parlato del limite ai prelievi, adesso facciamo chiarezza anche sul limite di pagamento in contanti. Dal primo gennaio 2023 è possibile effettuare operazioni in contanti fino ad un importo massimo pari a 4.999,99 euro. Superata tale soglia è necessario ricorrere all’utilizzo della moneta elettronica o agli strumenti di pagamento tracciabili, tra cui bonifici ed assegni.