Prorogato al 2023 il bonus fino a 5000€ per l’acqua potabile. È possibile farne richiesta fino al 28 febbraio, senza ISEE e limiti di reddito: vediamo come e a chi è rivolto.
Il governo ha prorogato il bonus acqua potabile al 2023. La misura era stata introdotta dal governo Draghi e resa valida fino a dicembre 2022, ma le modifiche apportate alla Legge di Bilancio l’hanno estesa anche all’anno corrente. L’obiettivo è quello di supportare coloro che scelgono di acquistare sistemi di filtraggio dell’acqua potabile, al fine di ridurre il consumo d’acqua e di plastica. Il governo avrebbe stanziato in totale 6,5 milioni di euro per finanziare l’iniziativa, che prevede un’agevolazione fino a 5000 euro. Come funziona?
Il bonus acqua potabile è indirizzato a tutti coloro che nel corso del 2022 hanno installato sistemi di mineralizzazione, raffreddamento o filtraggio dell’acqua potabile. Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, lo scopo alla base dell’installazione di tali impianti dev’essere il miglioramento della qualità dell’acqua potabile erogata dagli acquedotti.
L’aiuto può essere richiesto sia da persone fisiche che da imprese, professionisti ed enti non commerciali. Sono inclusi tra i possibili fruitori dell’agevolazione anche gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
L’ammontare del bonus varia in relazione a chi lo richiede. Nello specifico, l’agevolazione copre il 50% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 1000 euro ad immobile se a richiederlo è una persona fisica. Se a richiederlo è, invece, il titolare di un’attività d’impresa , arte e professione o un ente non commerciale, il bonus arriva fino ad un massimo di 5000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale.
Fatto interessante, tra i requisiti per fare domanda per il bonus acqua potabile non sono previsti limiti di reddito, così come non è necessario indicare l’ISEE. In ogni caso, il richiedente deve avere residenza in Italia ed essere titolare, o avere diritto certificato, delle utenze riferite all’immobile in questione.
Il bonus acqua potabile si può richiedere fino al 28 febbraio 2023 attraverso una comunicazione da inviare all’Agenzia delle Entrate. Basterà accedere al servizio web dedicato all’interno dell’area riservata nel sito dell’Agenzia.
In via alternativa, è possibile inviare la stessa comunicazione preparando un file, il quale però dovrà rispettare le specifiche tecniche indicate nell’apposita scheda informativa. Il richiedente dovrà poi utilizzare il software provveduto dall’Agenzia delle Entrate per verificare la conformità del file. In caso di mancato controllo, e quindi mancata conformità alle specifiche richieste, il file verrà scartato e la comunicazione risulterà non pervenuta.
È importante ricordare che, come specifica la stessa Agenzia delle Entrate, le spese sostenute per l’installazione degli impianti devono essere attestate da fattura elettronica o un documento commerciale che indichi il codice fiscale di chi richiede il bonus. In più, a meno che il richiedente non eserciti un’attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento dev’essere stato effettuato in modalità diverse dai contanti.
Se il bonus acqua potabile viene confermato, il credito d’imposta riconosciuto potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24 oppure nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno in cui è avvenuta la spesa. In più, il credito potrà essere utilizzato anche nelle dichiarazioni successive fino al completo utilizzo del bonus.