In questi giorni di febbrile attività istituzionale si sta decidendo colui che sarà il prossimo Presidente della Repubblica dell’Italia. La lista dei nomi in tal senso è tanto ampia quanto variegata e presenta novità anche a distanza di pochissime ore. Una delle ultime da questo punto di vista riguarda Nino Di Matteo, una figura particolarmente rilevante dello scenario italiano che è stata proposta da diversi ex membri del Movimento 5 Stelle per ricoprire un ruolo essenziale per l’ordinamento governativo e giuridico italiano. In virtù di ciò, occorre analizzare il suo profilo ponendo l’accento sulla sua vita professionale e su alcuni aspetti legati alla sua sfera privata.
Nino Di Matteo: vita e carriera
Nato a Palermo il 26 aprile del 1961, Nino Di Matteo è un importante magistrato italiano che dal 2012 svolge il ruolo di presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. La sua formazione classica, durante le scuole superiori, ha dato il là ad un soddisfacente percorso accademico in Giurisprudenza che gli ha permesso di ottenere cariche di assoluto spessore in men che non si dica. A cominciare dall’impiego come sostituto procuratore all’interno della DDA di Caltanissetta nel 1991. Ciò che, però, ha segnato indelebilmente la sua carriera è la carica da pubblico ministero che, nel 1999, lo spronò a riversare le proprie competenze sui dettagli riguardanti gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La morte dei due magistrati scioccò l’opinione pubblica mostrando il volto più spietato della mafia. Ad ogni modo, questi tragici episodi sono stati un punto di partenza per Nino Di Matteo per riaprire le indagini in merito all’omicidio di Antonio Saetta e Rocco Chinnici. L’abnegazione del magistrato siciliano indusse gli organi competenti a riesaminare il tutto producendo la condanna per i mandanti degli attentati e la proclamazione del primo ergastolo nei confronti di Totò Riina, leader indiscusso di Cosa Nostra tra gli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90.
Moglie, figli e dichiarazioni significative
Il raggiungimento di determinati risultati – come quelli citati poc’anzi – sono il frutto di un percorso che dal 1993 ad oggi ha visto Nino Di Matteo fortemente condizionato da una limitazione della libertà personale, per certi versi, necessaria. Difatti, il magistrato è sotto scorta da tempo immemore e riceve minacce costanti e continue da parte di diversi boss mafiosi. In ogni caso, la tensione generata da un clima del genere non ha mai scalfito la determinazione di Nino Di Matteo che, nel 2019, è diventato anche consigliere del Consiglio superiore della Magistratura italiana. A tal proposito, occorre sottolineare che è possibile entrare in contatto con lui (o con il suo team operativo) componendo il numero del centralino del CSM 06 – 444911 – aperto dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:00.
Per quanto riguarda la vita privata di Nino Di Matteo, il magistrato in questione è sposato con Anna Galatolo e ha due splendidi figli. L’amore che nutre verso la sua famiglia fa il paio con alcune passioni riguardanti le attività locali e il mondo del calcio. In merito all’elezione del Presidente della Repubblica, Nino Di Matteo ha esposto le proprie osservazioni sulla possibile candidatura di Silvio Berlusconi ricordandogli i suoi pesantissimi trascorsi giudiziari.