Il “gap” tra vertici e impiegati del settore pubblico in Italia è particolarmente profondo: da un lato ci sono stipendi a tanti zeri variabili a seconda della natura e del prestigio dell’incarico ricoperto alle dipendenze dello Stato, dall’altro si fa i conti con buste paga piuttosto modeste, spesso inferiori alle retribuzioni normalmente erogate da aziende private. E qualcuno (a torto o a ragione), grida allo scandalo per i privilegi concessi dalla PA alla “prima fascia”.
Agenzie fiscali
I massimi dirigenti delle agenzie fiscali (Entrate, Demanio, Dogane e Monopoli) arrivano a portare a casa compensi da 220.000 € annui: un primato assoluto.
INPS e INAIL
Chi ha un incarico ai piani alti di INPS e INAIL poi gode di un assegno annuale di tutto rispetto: si tratta di stipendi in media pari ad almeno 217mila euro, che permettono ai dirigenti di questi enti pubblici non economici di guadagnare ben 10 volte di più dei “fanalini di coda” della classifica (amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola) aggiornata al 2014 delle retribuzioni del settore statale.
Professori universitari
Lo stipendio del professori universitari è di circa 71mila euro all’anno, ma i docenti degli atenei italiani non possono certo considerarsi più fortunati dei colleghi di altri Paesi dell’area Euro, avendo a che fare con un trattamento economico in media inferiore a quello riconosciuto da Stati più “generosi” ai titolari di cattedra. Rispetto agli insegnanti e al personale scolastico (gli amministrativi sono i meno pagati in assoluto), comunque, si viaggia su cifre tutt’altro che insignificanti.
Forze dell’ordine e Ministero dell’Economia
Rispetto agli altri appartenenti alle forze dell’ordine con ruoli non dirigenziali, i vigili del fuoco percepiscono stipendi più “poveri” con appena trentunomila euro al mese a fronte di un lavoro altamente rischioso e usurante: a dir poco immeritato come record negativo.
In proporzione al resto della pubblica amministrazione, invece gli impiegati del Ministero dell’Economia risultano i più pagati a livello nazionale.