Nel panorama delle criptovalute, una delle DeFi (decentralized finance) che nel 2021, annus morabilis delle valute virtuali, è stata Aave.
Iniziamo col dire che, lo scopo delle DeFi, in maniera sintetica, è quello di eliminare l’intermediazione nelle transazioni finanziarie e negli investimenti in criptovalute, rendendole più semplici, economiche e veloci, attraverso protocolli di mercato della liquidità, decentralizzati, non custodial e open source, come nel caso di Aave.
Nell’ecosistema DeFi, Aave ha velocemente scalato la vetta, diventando uno dei protocolli più interessanti, con un valore di oltre 3 mld di dollari, sostenuta da investitori importanti, come i fondi Winklevoss Capital.
Tecnicamente, Aave è un protocollo crittografico proof-of-work, come la più conosciuta Ethereum, sulla cui rete è stato costituito, e quindi è un Token ERC-20; la sua caratteristica principale è l’interconnessione con altri attori del mondo DeFi, come FTM, AVAX, MATIC, per cui si presenta come una crypto multicatena che spazia velocemente tra le varie risorse disponibili. Dicevamo che Aave è basata sulla blockchain ETH a cui paga le commissioni per le transazioni.
Aave criptovaluta è un prodotto token di governance, cioè consentono ai titolari alcuni poteri decisionali, nonostante l’assenza di un’autorità centrale; Aave Governance, l’organizzazione autonoma decentralizzata di governo dell’asset, consente il voto su alcuni criteri.
Attualmente, la cripto moneta Aave rappresenta uno dei migliori asset per fare staking; lo staking si sostanzia nel mettere a disposizione dei richiedenti il proprio wallet dietro, ovviamente, il pagamento di interessi.
Dunque un modo passivo di generare guadagno semplicemente prestando ad altri le proprie criptovalute; Aave supporta il prestito di una ventina di criptovalute ed offre l’opzione prestito flash, vale a dire transazioni in un blocco attraverso le quali i richiedenti prendono in prestito l’asset e lo rimborsano in un unico blocco, con l’applicazione di tassi fissi o variabili.
Aave cryptovaluta, al momento in cui scriviamo, guadagna il 3,76%, con un valore di 172.8 dollari; come tutto il comparto, dopo i fasti del 2021, ha subito gli effetti della contrazione del settore, il cui andamento sembra smentire, almeno in parte, l’indipendenza dall’economia reale della finanza decentralizzata.
Le previsioni, ad ogni modo, sono ottimistiche: nel breve si prevede un’ascesa del prezzo; in media gli analisti concordano con l’uptrend e indicano valori prossimi ai 160-170 dollari di media nei prossimi mesi, ma tra il 2025 e il 2030 le stime indicano un’ascesa verso l’higher price ed oltre, fino a toccare quota 470 dollari, 770 per alcuni che sono pronti a scommettere sulle future performance della criptomoneta.
Se è vero che Bitcoin base rappresenta ancora il benchmark del mondo delle criptomonete, con una quota di mercato del 40% circa, è vero che in tanti ritengono che questa quota sia destinata ad essere erosa dai nuovi attori del panorama dei crypto asset; tra questi Aave ha mostrato una notevole vitalità ed ha mostrato di poter resistere agli scossoni che hanno portato la quasi totalità delle cryptovalute a crollare nei primi mesi del 2022. Se confermerà il buon andamento anche dopo l’estate, potrebbe davvero rappresentare il nuovo riferimento per chi spera di rinverdire i fasti di BTC ai suoi albori.